anche! con la disperazione si esce dal ghetto, poi non é detto che si prosegua la risalita ... ci vuole qualche cosina di più ... tutto fa brodo :wink_:
Visualizzazione Stampabile
Fuorviante gioco al ribasso. Che c'entrano la fatiche di chi lavora duro con la condizione femminile? Non confondiamo le vittime con altro. Tornando all'apertura, la vittima non è la donna che sta seminuda sul cartellone pubblicitario del dentifricio, la vittima è mia figlia, la mia collega di lavoro, la mia amica che si sveglia alle 5 per andare ad insegnare latino e greco a 100 km di distanza.
hai ragione ... che differenza fa tra l'usare una parola e il suo sinonimo, anche se dispregiativo ...
tutto sta nella nostra testa ... diamo pure del finocchio a chi é gay e del negro ai neri .... cosa vuoi che sia il rispetto ai giorni nostri :cipenso: :sick::sick::sick:
Criminalizzare il dissenso. Lo sport nazionale. Divertente. Fino a quando non se ne rimane vittima. Ma pensare con la propria testa costa fatica. Soprattutto presuppone l'esistenza di una testa. L'uomo Grillo è discutibile, molto discutibile. Ma non è tutto da buttare, come la maggior parte degli uomini. Nemmeno Berlusconi, per quanto mi riguarda, è tutto da buttare. Ma per ragionare così è necessario riuscire a dare del tu e non del voi. Difficile. Anche qui ci vuole una testa. Pensante. Più facile gettare il cervello all'ammasso, da una parte o dall'altra. Rossi o neri. Perchè correre il rischio di formarsi una opinione, magari sbagliata, quando possiamo adottarne una, magari smodatamente maggioritaria oppure sciccosamente minoritaria, al mercato delle idee? Molto, troppo facile, usare il voi e non il tu. Più facile accodarsi al fiume in piena, piuttosto che guardarsi dentro e confrontarsi con tutti i propri dubbi. Più facile non avere dubbi, inseguendo una ottusa coerenza piuttosto che mostrare la debolezza del non avere certezze, se non quella della propria intelligenza.
Come fanno tantissimi pendolari uomini. E quindi? Il topic riguarda un discorso ben preciso tratto da un blog, non la condizione femminile. E quel discorso è una accozzaglia inaccettabile di figure retoriche e reali, ignobile quanto una puntata di Porta a porta.
Sono d'accordo. Molta retorica sinistroide e di pseudo-controcultura. Altra roba da cervello all'ammasso. Ma abbiamo un problema con la figura della donna oggi oppure no? il problema non è la mia amica che fa 100 km per andare a lavorare, è che lei rappresenta un modello minoritario e perdente nel panorama odierno. E' questo il problema.
non c'ho capito niente.