Domenica mattina volevo arrivare all'Abetone, partendo da Montecatini, passando dalla vecchia strada che passa da Marliana e Prunetta (per chi è della zona, sa che è una bella strada, piena di curve, con un bel panorama)
Dopo dieci minuti mi ero già rotto le palle per i ripetuti gruppetti di ciclisti che, arrancando in salita, mi trovavo all'improvviso dietro ad ogni curva, che occupavano tutta la corsia di marcia; ma questo è niente.
Ad un certo punto un emerito imbecille, forse esaltato dalla crono del Giro d'Italia che di lì a poco avrebbe visto in tv, scendendo in senso opposto al mio con la bici da corsa e con le chiappe sulla canna della bici (come avrà visto fare da qualche professionista che voleva emulare) all'uscita da una curva ha invaso la mia corsia di marcia (stavo salendo a 40 km/h, visto il suddetto rischio di trovare mandrie di ciclisti in salita dietro ad ogni curva) e per evitare l'impatto, per poco non lasciavo il ginocchio destro stampato sul tronco di un albero.
A quel punto ho girato la moto verso casa, l'ho rimessa in garage e sono andato a fare una passeggiata a piedi.
Se devo rischiare la vita per questi imbecilli, purtroppo rinuncio a quella che è la mia principale passione e l'unico momento di svago settimanale.
Ma poi non chiedetemi di dispiacermi se ogni tanto qualcuno di questi rimane sdraiato sull'asfalto: mi dispiacerà per la famiglia, ma per loro proprio no, c@zzo.