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Originariamente Scritto da
Venanzio
parli cosi perchè non sei vissuto nel periodo repubblicano romano, oppure durante gli scontri tra guelfi e ghibbelini....la guerra partigiana va studiata per quello che è, uno scontro tra due fazioni, una voleva qualcosa, diciamo la libertà dal regime fascista, mentre questa voleva l'opposto. E' comuque doveroso dire che le anime politiche partigiane erano tante, c'erano i rossi che volevano un regime comunista, quello vicino alla Russia di Stalin, mentre l'anima moderata voleva un Italia più vicina ai paesi del patto attlantico. Meno male che alla fine ha prevalso questa, perchè altrimenti avremmo fatto la fame come tutti gli altri paesi satelliti del blocco sovietico.
Quello che mi lascia perplesso è che del 25 aprile, della liberazione non se ne è mai parlato come quest'anno, negli ultimi anni è sempre passata come una piccola e normale festività, dove le famiglie italiane se la giornata era buona andava in campagna per una gita fuori porta. Ora tirano fuori il senso vero del 25 aprile, che è una ricorrenza tesa a ricordare la lotta partigiana. Ma a nessuno viene il sospetto che si vuole distrarre il popolo da quello che in questi giorni nelle camere del parlamento devono votare?
Sbaglio se penso che i politici sono più furbi di noi? :D
Sinceramente mi riesce difficile assimilare una lotta di liberazione e ancor più una insurrezione alla rivalità tra guelfi e ghibellini. La vedrei di più come la guerra condotta da Spartaco contro Roma. Tant'è che il mito spartachista è stato ben presente nel pensiero marxista, tra le due guerre. Rompere le catene dell'oppressione.
I rossi che volevano il regime comunista e i moderati che propendevano per l'occidente è un'altra semplificazione piuttosto vaga e antistorica.
A propendere per un'Italia atlantica era anche Stalin, pensa un po'. Non a caso ho citato la svolta di Salerno, quando Togliatti in accordo con Stalin rientrò in Italia e promosse l'alleanza con le altre forze democratiche italiane e persino con il regno badogliano per far fuori il fascismo e giungere alle dimissioni del re ed al luogotenentato di Umberto, in attesa del dopo. Vero che l'illusione della rivoluzione proletaria fu la motivazione che spinse una parte minoritaria del PC alla lotta e al sacrificio, ma quello non era il fine né dei suoi vertici né di Stalin. Già dal 1944 si succedettero nell'Italia liberata governi di unità nazionale presieduti da Badoglio e Bonomi, strettamente legati al CLN.
Non è difficile capire perché si è parlato tanto di 25 aprile quest'anno, come se ne parlò tanto nel 2005, 1995, 1985... Era il 70mo anniversario. :laugh2:
Nessuna arma di distrazione di massa, anche perché della legge elettorale se n'è parlato fino allo sfinimento, basta leggere un giornale o accendere la TV.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Venanzio
parli cosi perchè non sei vissuto nel periodo repubblicano romano, oppure durante gli scontri tra guelfi e ghibbelini....la guerra partigiana va studiata per quello che è, uno scontro tra due fazioni, una voleva qualcosa, diciamo la libertà dal regime fascista, mentre questa voleva l'opposto. E' comuque doveroso dire che le anime politiche partigiane erano tante, c'erano i rossi che volevano un regime comunista, quello vicino alla Russia di Stalin, mentre l'anima moderata voleva un Italia più vicina ai paesi del patto attlantico. Meno male che alla fine ha prevalso questa, perchè altrimenti avremmo fatto la fame come tutti gli altri paesi satelliti del blocco sovietico.
Quello che mi lascia perplesso è che del 25 aprile, della liberazione non se ne è mai parlato come quest'anno, negli ultimi anni è sempre passata come una piccola e normale festività, dove le famiglie italiane se la giornata era buona andava in campagna per una gita fuori porta. Ora tirano fuori il senso vero del 25 aprile, che è una ricorrenza tesa a ricordare la lotta partigiana. Ma a nessuno viene il sospetto che si vuole distrarre il popolo da quello che in questi giorni nelle camere del parlamento devono votare?
Sbaglio se penso che i politici sono più furbi di noi? :D
fosse anche come pensi tu è stato sufficiente come motivazione .
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VIVA il 25 aprile....
Novara
Santuario della Graglia
Oderzo
Schio
Rovetta
Recoaro
Oneglia
Vado
Vittorio Veneto
Istria
Venezia Giulia
la corriera della morte
la strade dell'ospedale psichiatrico di Vercelli
il lungo elenco delle ausiliarie uccise dopo essersi arrese
ecc.ecc.ecc.
migliaia e migliaia di morti
migliaia e migliaia di ITALIANI alpini ex combattenti DONNE preti
interrati infoibati trucidati gettati nel piave uccisi torturati seviziati
Le angherie della banda di Bozambo che al banchetto di addio al celibato di un partigiano
sentenzio':
Ti auguriamo che tu abbia ad avere dodici figli e perché questo augurio abbia ad essere consacrato domandiamo che siano uccisi, vittime di propiziazione, dodici fascisti -.
Fu così che la mattina del 16 maggio scelsero tredici (dodici+1) allievi ufficiali della Scuola di Oderzo e li assassinarono nei pressi del Ponte della Priula.
Potrei scrivere per 24 ore consecutivamente ricorrendo a tutto l'apparato documentaristico
reperibile o acquisito...
probabilmente esso cozzerebbe contro il rigido dogmatismo edificato in oltre 70 anni....
a voi sia consegnato l'apparato esegetico
che vuole non esservi legame piu' stretto e piu' sicuro fra una moltitudine di uomini che
quello di un opinione a tutti comune........
e sia
viva il 25 aprile viva la vostra incredibile sapienza :oook:
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Due giorni ed hai pure il primo maggio contro cui blaterare...
Tieni duro!!! :oook:
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È chi ha detto che non fu giusta come motivazione.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
PowerRoss
Due giorni ed hai pure il primo maggio contro cui blaterare...
Tieni duro!!! :oook:
:risate2: la dimostrazione che, a volte, bastan due parole...:laugh2::laugh2:
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Allegati: 1
Non ho parole dinanzi a cotanto sfoggio di ....... :biggrin3:
Allegato 189655
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I civili innocenti uccisi nelle stragi nazifasciste sono circa 9500. Gli internati militari e civili morti nei lager circa 50mila. I partigiani morti in combattimento o giustiziati dopo essere stati catturati circa 45mila donne comprese (anche le staffette e le fiancheggiatrici). Tra questi ci sono anche parenti e amici considerati complici dei ribelli.
La stima dei fascisti e compromessi col fascismo veri o presunti uccisi nei giorni della Liberazione e dopo è di 10-12mila.
Se pure di questi 2-3mila fossero innocenti direi che, nella evidente deprecabilità della cosa, rimangono molti di meno di quelli eliminati senza pietà dai fascisti quando erano sicuri della loro impunità e servivano con entusiasmo e servilismo l'alleato nazista.
Sono cose che non dovrebbero accadere quando vincono i "buoni", ma nel bilancio di una guerra da 55 milioni di morti nella quale il fascismo ci ha trascinati con entusiasmo non è più di un effetto collaterale. E gli ultimi a doversi scandalizzare sono proprio nostalgici e revisionisti.
Del resto il fascismo non si è mai preoccupato degli effetti collaterali causati o voluti dai suoi sciagurati "ideali".
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Non ci vorrebbe molto: basterebbe solo essere davvero democratici.
Basterebbe solo avere la volontà di raccontare ai bambini delle elementari e ai ragazzi delle scuole superiori quello che è successo e perché. Basterebbe dire: questa Italia è nata dalla lotta al Fascismo e dalla Resistenza. La Costituzione si fonda su questi valori. Ma. Ma tra il ’43 e il ’45 c’è stata una guerra civile. L’Italia era divisa: da una parte i fascisti della Repubblica Sociale Italiana fedeli all’alleanza con i Tedeschi, dall’altra gli antifascisti impegnati nella lotta partigiana e che sostenevano ed erano sostenuti dagli Alleati anglo-americani.
Non ci vorrebbe molto. Basterebbe un po’ di onestà. Ad esempio, per spiegare che i repubblichini non erano brutti, sporchi e cattivi, ma avevano la loro “idea” dell’Italia e per quella si battevano. Sbagliavano? Il prof. antifascista, ma davvero liberale, davvero democratico, forse potrebbe rispondere: sbagliavano, ma gran parte di loro erano in buona fede. Il prof. antifascista, ma davvero liberale, davvero democratico, forse potrebbe aggiungere: vi spiego in che cosa credevano. E già che ci sono cerco di raccontarvi che cosa è stato il Fascismo. Sì, è stato una dittatura. Ma vi racconto come è nato, perché è nato, su che cosa si fondava, quali idee agitava, che cosa ha creato, che cosa ha distrutto. Vi racconto degli antifascisti durante il Fascismo: esilio, persecuzioni, galera. Vi racconto, perché no?, dei fascisti durante l’antifascismo: e anche in questo caso non sono mancati esilio, persecuzione e galera. Vi racconto degli antifascisti a cui il fascismo chiuse la bocca perché volevano parlare di tutto in libertà all’insegna del dibattito, del confronto, della critica, della polemica e vi racconto dei fascisti a cui l’antifascismo chiuse la bocca perché anche loro volevano parlare di tutto ecc. ecc.
Se si è liberali, democratici, antifascisti, ipercritici e iperobbiettivi, bisognerà pur raccontarla la verità. O no?
Non ci vorrebbe molto. Basterebbe essere persone perbene. Basterebbe essere italiani. Basterebbe rinunciare all’odio e denunciare l’odio. E allora si potrebbe davvero arrivare al massimo: leggere ai bambini delle elementari e ai ragazzi delle scuole superiori una bella lettera di un condannato a morte della Resistenza e una bella lettera di un condannato a morte della Repubblica Sociale, uniti dallo stesso amore per l’Italia.
Non ci vorrebbe molto. Dunque è impossibile.
Mario Bernardi Guardi