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Può essere una interpretazione, ma mi sembra un po' riduttivo sostenere che si sia trattato di uno scontro o persino una diatriba tra fazioni che avevano concezioni politiche diverse.
Così dicendo ci dimentichiamo le violenze squadriste del primo dopoguerra tollerate e incoraggiate da quelli che ora chiameremmo poteri forti ma allora si chiamavano padronati industriale e agrario, un colpo di stato avallato dalla monarchia, l'abolizione della democrazia parlamentare, i plebisciti forzati, le leggi speciali in difesa del fascismo, le guerre coloniali, l'intervento illegale nella guerra di Spagna, le leggi razziali, il disperato tentativo di raccogliere le briciole del delirio nazista, ecc.
Se queste erano le "ragioni politiche" di una delle due parti (la quale era anche stato, seppure fantoccio) quali sarebbero state quelle degli altri, che li avrebbero messi sullo stesso piano? Secondo me l'unica, comune a persone e organizzazioni mosse da ideali diversissimi tra loro, è stata una sola: spazzare via quell'obbrobrio. Naturalmente approfittando di una guerra in corso che già aveva visto la capitolazione di quello stato monarchico-fascista che tanto l'aveva voluta. Se poi gli uni avrebbero voluto tornare alla monarchia, gli altri uno stato democratico e repubblicano e altri ancora (in realtà estremamente minoritari soprattutto dopo la svolta di Salerno) i soviet, mi pare piuttosto secondario.