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te pensa che la mia morosa è stata selezionata nella sua scuola per partecipare al treno della memoria e in questo momento sono quasi in Polonia..
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rip -..- 'x non dimenticare come cita lo slogan' ...
quello che mi spiace.. è che non basterà a sdradicare i vari fascio-nostalgici e revisionisti ferrariani dell'ultimora... ma non demordiamo... e posiamo una pietra sulle loro tombe.
sperando non abbia a ripetersi -..-
Una immane tragedia, che non deve essere dimenticata, mai.
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Sicuramente da non dimenticare, soprattutto per come è successo il tutto!!!
la più grossa tragedia della storia...mi dispiace non aver vito ancora dal vivo i luoghi che testimoniano quello che è accaduto
non servono parole
ricordare lo schifo che l'uomo è riuscito a raggiungere perchè non accada mai più
davvero incredibile cosa riesce a fare il fanatismo e la follia umana! una tragedia senza pari.....
''''Citazione:
PRIMO LEVI
SE QUESTO E' UN UOMO
COSI' MORI' EMILIA
Cosi morí Emilia, che aveva tre anni; poiché ai tedeschi appariva palese la necessità storica di mettere a morte i bambini degli ebrei. Emilia, figlia dell'ingegner Aldo Levi di Milano, che era una bambina curiosa, ambiziosa, allegra e intelligente; alla quale, durante il viaggio nel vagone gremito, il padre e la madre erano riusciti a fare il bagno in un mastello di zinco, in acqua tiepida che il degenere macchinista tedesco aveva acconsentito a spillare dalla locomotiva che ci trascinava tutti alla morte. Scomparvero cosi, in un istante, a tradimento, le nostre donne, i nostri genitori, i nostri figli. Quasi nessuno ebbe modo di salutarli. Li vedemmo un po' di tempo come una massa oscura all'altra estremità della banchina, poi non vedemmo piú nulla.
Ci sono persone che lo ricordano e sarebbero le prime a farlo succedere di nuovo convinte di essere nel giusto dall'alto della loro boriosa convinzione....
A volte basta un topic o una risposta allo stesso per mettersi a posto la coscienza e permettersi poi di giudicare tutto il resto del mondo sulla base del proprio metro......
Hai perfettamente ragione..ma dai troppo potere a uno che ti giudica "non degno di vivere"...e dimmi quanto passa prima che si senta autorizzato a sterminarti.....gli ebrei non sono stati condannati
se non per il semplice fatto di esistere....
Tutto parte dall'intollerenza...a mio avviso.
Odiare è molto più semplice e facile, non serve tempo per conoscere, non serve tempo per capire, non serve tempo per confrontarsi e magari ammettere di essere diversi ma non per questo incompatibili a vivere l'uno accanto all'altro, decisamente molto più facile odiare...
R.I.P.
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ancora non mi spiego come sia stata possibile una follia di un popolo intero!!!
Credo e spero che il genere umano non cada mai più in basso di così.
E' triste che ci debba essere una giornata della memoria.. per non dimenticare
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un detto ebraico recita:
"difficile non è fare la cosa giusta; difficile è sapere cosa è giusto.
Ma quando sai cosa è giusto, difficile è non farlo".
Credo che ognuno dovrebbe tenerlo a mente, come regola di vita.
In Europa, negli anni '40, in troppi fecero finta di non sapere cosa sarebbe stato giusto fare.
r.i.p.
se penso alla tragedia dei campi di concentramento non posso fare a meno di ricordare che nei cieli sopra Auschwitz viaggiano ancora le ceneri di alcuni appartenenti alla mia famiglia, a quella di mio padre, di mio nonno, suoi fratelli e cugini
per anni mi sono stati sufficienti i racconti di ciò che la mia famiglia dovette patire a causa delle leggi razziali, poi, quasi per caso pochi anni fa ho visitato il campo di concentramento di Dachau, vicino Monaco di Baviera, ed è stato come un incubo che si è tramutato in realtà
tempo fa, grazie al mio lavoro, ho realizzato un documentario con alcuni reduci dai campi di concentramento, e sentirli raccontare ciò che hanno vissuto, assistere alle loro lacrime mentre raccontano, loro, uomini e donne in età avanzata, è come essere presi a cazzotti allo stomaco
stamattina leggevo sui giornali i vari ricordi, ricostruzioni, le parole, sovente di circostanza, che si pronunciano in questa giornata
poi, a casa, mi si è avvicinata mia figlia, ha meno di due anni, e mi ha visto, come sempre in questi casi, turbato, mi si è seduta sulle ginocchia e mi ha abbracciato, poi ho preso una matita, glielo messa in mano e guidandogliela l'ho fatta disegnare un bimbo, stilizzato, che salutava felice... ho guardato il disegno, poi mia figlia, e davanti a me avevo le immagini storiche dei bambini internati nei campi e ho giurato, le ho giurato che avrei fatto di tutto perchè non potesse accadere a lei ciò che accadde a loro ...
mai più
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:cry: