
Originariamente Scritto da
gabri620
Il caso Restore Hope: torture ed abusi in Somalia [modifica]
Fecero scalpore la pubblicazione nel 1997 da parte del settimanale Panorama di foto riguardanti le violenze subite da alcuni somali da parte dei Parà della Folgore (tra cui la foto di un civile con degli elettrodi posizionati sui genitali), riferite al 1993 e scattate nel campo di Johar, accompagnate dal resoconto di un Caporalmaggiore che lanciava accuse sull'intera gestione della missione. Al seguito di tale servizio venne aperta un'inchiesta presso la Procura di Livorno, e fu attivata una Commissione governativa che sentì varie testimonianze. La Commissione, pur smentendo alcune accuse da parte dei civili somali, appurò che vi furono degli episodi di violenza da parte dei militari, e riconobbe alcune responsabilità dei comandi militari della missione.
La "marcia" su Pisa [modifica]
La Scuola Militare di paracadutismo è stata al centro di numerose contestazioni a causa di una marcia improvvisata nel centro di Pisa durante l'epifania del 1981. Tale marcia avvenne in seguito ad un episodio di teppismo, ovvero il pestaggio di due militari della Brigata in un bar della città; a causa di questo pestaggio i due militari furono ricoverati. A seguito di tale evento molti militari della brigata (circa 400[2]) sia della Scuola che operativi, sia ufficiali che sottufficiali, decisero di vendicare l'aggressione dei commilitoni.
Durante le ore pomeridiane venne organizzata una spedizione punitiva, che nelle intenzioni doveva essere contenuta, nei confronti del gruppo che aveva aggredito i due militari, ma in poco tempo fuori dalla SMIPAR erano presenti centinaia di paracadutisti in divisa[3]. Gli ufficiali presenti (tra i quali non figuravano i vertici del reparto, che non erano a conoscenza dei fatti come poi si seppe) diedero ordine di inquadrarsi e spontaneamente, poiché non si trattava di un evento ufficiale, il reparto si mise in marcia verso il bar nel quale era avvenuta l'aggressione. I parà, una volta in marcia, iniziarono a calcare il passo e ad intonare i canti della Brigata oltre all'urlo di reparto[4]; si riferì di aver sentito anche canti fascisti, cosa che non fu mai smentita[5].
Giunti nei pressi del bar alcuni pisani a bordo di ciclomotori o a piedi iniziarono ad insultare il reparto mantenendosi però a debita distanza dalla formazione; in seguito a ciò, le righe si sciolsero improvvisamente ed i militari si lanciarono verso questi. Solo uno di questi richiese di essere portato al pronto soccorso date le ferite. Il reparto si ricompattò presto e continuò a marciare, ma a quel punto intervennero le forze dell'ordine. Alla richiesta di fermarsi, i paracadutisti diedero ben poca importanza, tanto da costringere la Polizia a richiedere l'intervento dei reparti antisommossa[6]. Si riferisce che il reparto antisommossa decise di iniziare a caricare contro il reparto in marcia; alla vista di questo molti dei militari presenti si sfilarono il cinturone in dotazione e, mimando una controcarica, fecero arretrare i reparti della Polizia. Il reparto continuò a marciare e dinanzi a loro le pantere della Polizia poterono arretrare lentamente per evitare altri disordini con la popolazione. Ancora non è chiaro il perchè, ma sta di fatto che dopo poco tempo il reparto rientrò sotto ordine degli ufficiali presenti in caserma[7].
fonte: Wikipedia
che eroi