Marrazzo.Tutti pronti ad azzannarlo. La “questione” cliniche private
Un verminaio al cui centro non ci sono le trans e il sesso. Quando l’assessore Battaglia viene dimissionato con grande gioia degli Angelucci, re della sanit del Lazio. Uno delle famiglia, editore di Libero, avrebbe visto il video ed era “ interessato all’acquisto”.
ROMA - Le nebbie si dileguano con il passar dei giorni. La vicenda che ha travolto l’ex presidente della Regione Lazio, Piero Marazzo,sempre pi mostra contorni e contenuti politici.
Il sesso solo la miccia che da fuoco alle polveri, quel video vagabondo che passa di mano in mano non l’oggetto di un ricatto, una estorsione, messa in atto da quattro o cinque carabinieri corrotti. E’ lo strumento con cui si tiene sotto tiro Piero Marrazzo, quando viene candidato, ancor prima che venga eletto presidente. Ci viene da dire che chiunque fosse stato il candidato, chiunque fosse riuscito a mandare a casa Francesco Storace avrebbe dovuto vedersela con potenti lobby i cui affari ruotavano tutti attorno alla sanit. Come si sa le Regioni hanno pieni poteri e, non un caso, gli scandali esplosi in questi anni portano tutti l’impronta de qualche lady Asl, di direttori generali, di assessori, politici, senza molto guardare al colore di partito. Per cercare di diradare le nebbie ed entrare, con la maschera antigas, nel verminaio che sempre pi si palesa , occorre andare oltre. Considerare cio tutta la “storiaccia” , che ha portato in piazza le tendenze sessuali di Marrazzo, un contorno, certo succulento per i media , ma solo una sorta di incidente di percorso.
La vicenda dell’assessore “ deficiente”
Il vero epicentro lo si deve ricercare nel verminaio della sanit, che riguarda, nel caso, il Lazio e la Puglia. Non un complotto contro Marrazzo in vista delle elezioni regionali. No, un complotto in fondo ha una sua dignit, mette in movimento forze, osiamo dire intelligenze, occulte, richiede tattiche, niente deve essere improvvisato. No, qui siamo ai bassifondi della corruzione politica, delle vendette, del te la far pagare cara. C’ in questa vicenda forse un punto di partenza e chiama in causa Augusto Battaglia, assessore alla Sanit della giunta Marrazzo, colui che deve provvedere a risanare i disastri prodotti dalla presidenza Storace. C’ una telefonata intercettata di Angelucci, re delle cliniche private romane che fanno capo alla Tosinvest , oggi deputato del Pdl, alla moglie. Riferendosi a Battaglia afferma: “ Finalmente quello che volevo, levano la delega a quel deficiente di assessore” Quel “ deficiente”, come aveva gi affermato in una intervista Repubblica “ ci ripete che “ visto il lascito di debito e disavanzo abbiamo chiesto sacrifici a tutti.
Al gruppo degli Angelucci , come agli altri che si chiamano Ciarrapico,Crocchianti. Forse gli Angelucci non hanno tollerato le nuove regole che stavamo scrivendo”. Fornisce i dati che avevano avviato il risanamento ma per quanto riguarda le sue dimissioni chieste da Marrazzo si limita ad affermare di non “conoscere bene i motivi”. “Forse pensava-afferma -che un altro al mio posto avrebbe fatto meglio, che con il commissariamento si sarebbe potuta sviluppare un’azione di risanamento pi efficace”
Una pesante intromissione del governo
Qui una critica a Marrazzo, di non avere difeso con maggior convinzione il “nostro lavoro e i risultati raggiunti”. Poi un’accusa bruciante al governo che si intromesso pesantemente nelle vicende della sanit del Lazio ed ha “ provocato solo danni”. La Tosinvest degli Angelucci subisce tagli di trenta milioni i euro dalla Regione che ogni anno erogava ben 85 milioni di finanziamenti. Padre e figlio se la legano al dito. Marrazzo poi cercher di rimediare con un provvedimento ad hoc. Del “ rimedio” ovviamente fa parte il defenestramento di Battaglia. Antonio e Giampaolo Angelucci poi finiranno agli arresti domiciliari per pesanti accuse, richieste di rinvio a giudizio per danni al servizio sanitario nazionale, truffa, falso coinvolto anche l’attuale ministro Fitto al tempo presidente della regione Puglia. E’ un caso che proprio uno degli Angelucci che dalle cliniche si sono indirizzati anche verso i quotidiani come editori di Libero e del Riformista compaia in primo piano nelle operazioni di compra vendita del video vagabondo che ritrae Marrazzo in compagnia di una trans?
Il ruolo di Carmen Masi e della sua Agenzia
Viene chiamato in causa dalla molto intraprendente signora, Carmen Masi, titolare con il marito di “Photomasi” incaricata della vendita del video. Racconta che il 14 ottobre Angelucci si reca a Milano, visiona il film e si mostra “molto interessato”. Il direttore di Libero, Belpietro, invece aveva rifiutato l’acquisto. Cosa accade per far precipitare Angelucci alla Photomasi, visionarie il filmato e mostrarsi interessato?” Alla domanda non c’ ancora una risposta certa. Certo comunque che Berlusconi aveva gi avuto modo di vedere e conservare il video e che tutta l’operazione era stata affidata al direttore di “ Chi”, Alfonso Signorini che aveva pieni poteri. Sar lui infatti a bloccare l’operazione Angelucci perch “interesse “sarebbe stato dimostrato da Panorama, senza dubbio pi “ autorevole” di Libero. Non solo, anche Marrazzo avrebbe contattato la signora Masi per acquistare il video su generoso consiglio di Berlusconi.
Mondadori, leggi Marina Berlusconi per conto del padre Silvio, insomma, con la complicit di altre testate che fanno capo al presidente del Consiglio e alla sua corte, sarebbe uno snodo cruciale per il vagabondare del video. Un supporto importante, Angelucci con Belpietro, uno dei giornalisti preferiti da Berlusconi. Avviene per che l’editore di Libero neghi tutto e quereli La repubblica per la ricostruzione. Mai visto Carmen Masi, mai recato alla Agenzia che mercanteggia il video, mai visto il filmato. Si torna a Marrazzo, alle sue colpe,alle sue tendenze sessuali. Come un branco di cani attorno ad un osso tutti vanno all’assalto dell’ex presidente della Regione Lazio. Berlusconi padre e figlia, Signorini, Angelucci, Feltri, Belpietro, la lobby della sanit e compagnia cantando tutti benefattori. Avrebbero fatto il possibile per salvare il soldato Marrazzo. Sono dispiaciuti, poeccato che non ce l’abbiano fatta.
I soliti intrugli all'itagliana
Fonte
Dazebao