Anche lavvocato molla le cattive maestre: «Ho figli» - Interni - ilGiornale.it del 06-12-2009
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"Se qualche genitore di quei bambini legge questo messaggio è autorizzato a chiamarmi. Lascio lavoro e famiglia, vengo lì e le faccio a pezzi”. Segue nome e numero di telefono. E' uno dei tanti messaggi che si possono leggere sui gruppi di Facebook nati in seguito all'arresto di Anna Scudieri e Elena Pesce, la titolare e la maestra dell'asilo Cip Ciop di Pistoia accusate di aver maltrattato i bambini a loro affidati dai genitori.
In seguito al loro arresto, la Rete ha iniziato a interessarsi alla vicenda e i gruppi di condanna nei confronti delle due donne si sono rapidamente moltiplicati. Gli spazi sul social network dedicati all'episodio ospitano messaggi di solidarietà ai bambini vittima dei maltrattamenti e alle loro famiglie, propositi di organizzare fiaccolate e manifestazioni davanti al carcere di Sollicciano, dove le donne sono attualmente recluse. Ma accanto a questi messaggi si leggono moltissime minacce.
C'è chi incita al linciaggio, chi alla mutilazione o alla lapidazione, chi fa appello alle detenute del carcere di Sollicciano affinchè rendano un inferno la reclusione delle due insegnanti. Alcuni commentatori si danno appuntamento di fronte alla casa delle due donne, altri invitano i genitori a farsi giustizia da soli. Tra i gruppi nati, ce ne sono già tre che inneggiano all'ergastolo e alla pena di morte . E c'è chi suggerisce: “Lasciatele un pomeriggio ai componenti di questo gruppo”.
L'onda lunga dei fatti di Pistoia ha colpito su Facebook l'asilo Cip e Ciop di Anzio, che con la struttura privata sotto inchiesta, ha in comune solo il nome: la struttura laziale è stata scambiata per l'asilo toscano ed è diventata bersaglio di minacce e di insulti.