un saluto alla pregiata donzella e all'aitante Arma...
gli altri nun contano...
in onore del mio Turin che giuoca questa sera...
la mia composizion affatto lieve e austera
salut
IL GIORNO CHE SCESERO DA SUPERGA...
blandir facendomi da compagna musa…
onorato alquanto se poi di me abusa
librar pindarico come rapace in volo
fantasticar di gnocca di ragu' e di TORO
l'arar tenace in mezzo agli altrui campi
esposto ignudo ma procace ai lampi
lo giusto guidardone come companatico
il dolce nettare e' certo.. .mi sara' omeopatico....
un rosso…grasso polposo forse fin troppo granata
spesso denso tenace …VINO di grande annata
al cui cospetto il beveraggio del gobbaccio dirimpetto
da corto figurante si sustanzia come pallido Dolcetto
pensieri indotti da Barolo ………………. Vieppiu’ fatati rotondi vellutati
mi riconducon teneri struggenti agli INDIMENTICATI
e’un bisogno innocente vivo intenso incipiente
come un tuono repente che seduce la mente
e sia
rapito da romantica fascinazione ecco… la lieve apparizione…
da’ colore all’incarnato sedimento INGENERATO
e’ allora che li ho veduti … i miei campioni eterni
calare da lontano tenendosi per mano
dalla volta del cielo sgorgati
da purpureo baleno annunciati
di vessillo granata ammantati
del prestigio dei MITI frangiati
col sudore di mille lacrime dai piu’ colori incerti
sgorgate candide e copiose dai reperti
veementi sbaragliarono scoscesi aspri sentieri
il passo sciolto e forte gli sguardi intensi in fieri
vennero ordunque e
sgominarono Superga i profili dei virtuosi
piu’ veloci dei raggi del sole
un’armata di astri impetuosi
che la vampa la fiamma il calore
connoti con forza e litore
designi con giusta tensione
in Essi e trazione e torsione
discosti in maratona al loro seggio disposti a rimirar ogni fraseggio
la speme di mirar l’arte granata si’ pregna favorita ed immutata
macche’
la realta’ assai amara esorbito’ immanente
pascolano sbilenchi in gregge soavemente
esangui pencolanti… vinti e pur boriosi
novelli pedatori pasciuti sonnacchiosi
che fu di quell’eminente TREMENDISMO
quel germogliar veemenza bradisismo
innanzi al frigido sterile bullismo
dell’emblema del nuovo torinismo
a lungo ... TRISTI gli INVINCIBILI meditarono
stoicamente poSCIA cheti si prostrarono
scorgendo dalla levita' DEI campestri disegni
del declino granata e LO STIGMA ed i segni
messaggeri d’amore dal cuore di tigre
tornarono in alto tra le nuvole pigre
tra le morbide guance della notte splendente
come piccoli frugoli piansero languidamente
giacche’ mutilata e’ speme e dimidiato e’ seme
se il musico e’ perduto smarrito ha lo spartito
o se ingenuamente ancor non ha intuito
che la maglia del torino e’ una seconda pelle
dal dorso non si stacca ha tempra da ribelle
non e’ vecchio tessuto consunto un po’ vissuto
incarna una poesia e’ fiaba ed e’ magia
come una barbatella ….. di vite la piu’ bella
vuole fatica e terra
non lesinar sudore
chiede passione
cuore…
una parola
……………… amore