
Originariamente Scritto da
AVP191
C'è un tempo per ogni cosa. Può darsi che tra qualche anno (o tra una settimana), ti sarai stancato di essere come sei, o, invece, ti piacerai a tal punto da aver dimenticato. Ma non ogni anno è uguale: il corpo cambia, e, magari, viene un momento in cui stimoli esterni o interni ci spingono a prendere delle decisioni.
In linea di massima, credo che la questione "peso", "forma", "dieta" e simili debba essere legata, innanzitutto, ad una reale presa di coscienza della possibilità di avere un certo benessere fisico ed una minima armonia nei confronti del cibo (e dell'alcol): un fatto di salute. Con il tempo, l'ho capito. Mangiare più di quel che serve, "straziare" il proprio organismo, strafare, ingurgitare sempre e tutto, va bene, ogni tanto, fino ad un certo punto: col tempo, si comprende (parlo per me) che conviene cominciare a regolarsi, moderarsi, autodisciplinarsi. Non è una rinuncia, ma un voler più bene al proprio "apparato", che ci trasporta e convive con noi ogni istante della nostra esistenza. Quando ci si accorge della differenza (tra il prima e il dopo questo passaggio), allora ci si sente più felici. Con un moderato, ma determinato salutismo (che non significa rinunce, autolesionismo, fissazioni, esagerazioni, e sacrifici abnormi) , si modifica in meglio la percezione di sé e del proprio corpo, e del tempo che trascorre, oltre al fatto di poter sfoggiare un fisichetto da teenager


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Questa, perlomeno, è la mia esperienza.