Il qualunquista del titolo sono io. Sto per fare una affermazione piena dei peggiori pregiudizi ma assolutamente fondata nei fatti e sottesa da un solido ragionamento.

Oggi a Roma, a via Veneto, nelle prime ore della mattina è morto un uomo di 41 anni. Un motociclista.
Sembra che ad investirlo sia stato un mezzo che ha effettuato una svolta proibita, superando le doppie strisce continue e invadendo l'altra carreggiata per effettuare una svolta a sinistra.
Il mezzo in questione era un taxi ed ecco qui che, non riesco a trattenermi, parto con il qualunquismo.

La mia opinione, per esperienza personale (da automobilista, motociclista, pedone e passeggero di taxi) è che la maggior parte di coloro che guidano i taxi a Roma ignorino sistematicamente il codice della strada.

Più volte mi sono messo nei loro panni. Mi sono immaginato di passare ore, magari nella città rovente, in un traffico caotico in cui i contrattempi e le code sono all'ordine del giorno. Penso che, alla lunga, questo possa portare alla elusione sistematica dei segnali stradali, delle norme di precedenza e delle più elementari regole di convivenza civile.

Lavorare ogni giorno nel traffico di Roma è un fattore di rischio per squilibri della sfera psichica.
Non so se il mantenimento della licenza del taxi richieda dei test psicoattitudinali. Spero di sì e spero anche che siano molto severi perchè mi sono davvero stancato di vedere ogni giorno le loro "astuzie" sulla strada.

Concludo lo sfogo sdrammatizzando con questo link.
roma via veneto - Google Maps

probabilmente è il punto esatto in cui è avvenuta la svolta proibita ed è terminata la vita di quel motociclista.
Guardate chi sta commettendo esattamente la stessa infrazione.


ALCIDE