Millepercento BB1: l'americana di Mandello
di Alan Cathcart, foto di Stefano Gadda
Millepercento BB1: l'americana di Mandello L'apparenza inganna L'inizio: una vittoria a Daytona Tecnologia americana Mustang Shelby a due ruote Unico difetto: i freni Gallery
Partendo da una Griso e dotandola di un motore rifatto con tecnologia USA evoluta nella formula Nascar, la MPC ha realizzato la Guzzi "più" in assoluto
Il trentenne vestito in giacca e cravatta a bordo della Porsche Cayenne Turbo con vetri scuri targata Zurigo era probabilmente un uomo d'affari svizzero diretto a Milano per incontrare qualche cliente italiano. Quel che è certo è che ci stava andando di fretta, a giudicare dal modo con cui accelerava e frenava tra un semaforo e l'altro della superstrada Milano-Lecco. Una condotta decisamente poco elvetica…
Perciò, l'ho affiancato, senza farmi notare, a bordo della Guzzi BB1, mantenendo di proposito il motore al minimo, con la cupa tonalità dell'impianto di scarico due in uno a fare da sottofondo. Come da copione, infatti, il tipo alla guida del SUV non mi ha degnato neanche di uno sguardo, intento com'era ad osservare la lunga fila di semafori che aveva di fronte e con l'aria di chi è convinto che il proprio macchinone sia più veloce di una motocicletta di serie con motore ad aste e bilancieri come la Griso, cui la BB1 Millepercento assomiglia molto dal punto di vista estetico.
I partner di Perego nella MPC sono il creatore del motore BB1, l'ingegner Giovanni Mariani, e Giuseppe Ghezzi, 41 anni, che per i guzzisti di tutto il mondo non ha bisogno di presentazioni, essendo co-fondatore del marchio Ghezzi-Brian e padre del progetto MGS-01, la Moto Guzzi più desiderata degli ultimi 20 anni, purtroppo mai prodotta in versione stradale.
L'ingegner Mariani ha originariamente concepito il motore BB1 nel 2004, come kit di conversione per i bicilindrici Moto Guzzi standard.
"L'idea era quella di aumentare al massimo la cilindrata per quanto consentito dallo spazio disponibile all'interno del carter Moto Guzzi, ma di rimanere con una distribuzione a due valvole per cilindro in modo da sfruttare la competenza in materia da parte degli americani, che grazie a una tecnologia completamente nuova hanno portato questo tipo di configurazione a livelli a noi sconosciuti. Pertanto mi sono detto: se nella Formula Nascar riescono a ottenere 800 CV da un motore V8 ad aste e bilancieri con due valvole per cilindro, allora è sicuramente possibile ottenerne 200 con un bicilindrico di impostazione analoga! In realtà, questo traguardo non è ancora stato raggiunto, ma i 167 CV della moto con cui ha corso Guareschi a Daytona e i 135 della Millepercento BB1 in versione 'street legal' rappresentano comunque un ottimo inizio".
Il motore da gara doveva avere una cilindrata massima di 1350 cc, in accordo con il regolamento AMA, che è stata ottenuta con un alesaggio di 106,3 mm e una corsa di 76 mm. La potenza massima in tale configurazione è di 167 CV a 8000 giri, con picco di coppia di 150 Nm a 6500 giri