si, in discesa con un inserimento da fare molto preciso per me è quella più difficile per il pilota. le altre lasciano molto più margine di manovra.
In che marcia entri alla Casanova?(specifica anche che rapporti monti,rispetto agli originali)
Comunque per il discorso delle sospensioni morbide che ti mollano di colpo c'e' da fare una distinzione tra post. e ant.,sono d'accordo per il posteriore duro,ma per l'anteriore no.
Ultima modifica di ALE72; 22/11/2010 alle 20:22
Ultima modifica di maurotrevi; 22/11/2010 alle 20:37 Motivo: UnionePost automatica
Beh diciamo che si frena pochino... Io poi con la street frenavo veramente poco, entravo di 4° girando in 2.15 best, pero' penso che casanova/savelli e arrabbiate (sopratutto la 2) erano i 2 punti in cui ero piu' lento, ci vuole tempo per farle bene e in 5 turni da 20min non e' facile. Gli ultimi 2 turni li ho fatti al Pronto Soccorso di Borgo S.Lorenzo...Pero' l'infermiera dell'ambulanza era stupenda!
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" Si vive di più andando 5 minuti al massimo su una moto come questa, di quanto non faccia certa gente in una vita intera".
Burt Munro - Marco Simoncelli -
No, io vado abbastanza piano, ho le sospensioni originali, il setting standard e non mi serve modificare niente, dovrei dargli solo più gas!!!
Perchè sai, basta guardarsi intorno, leggere i resoconti delle gare per capire quali sono i tempi in cui si può parlare di setting e quando no.
Non serve essere un manico.
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quindi la tua convinzione sull'argomento non è data da esperienza personale ma dai tempi letti in giro.... ragionamento bizzarro, io ho un altro modo di vedere le cose, sarà che mi capita di seguire qualche pilota e qualche amatore e i risultati cronometrici più facili e evidenti sono quelli degli amatori, mentre per far migliorare un pilota spesso è difficile o spesso non ci si riesce.
comunque capisco bene la tua idea di effetto placebo, ad esempio un pilota nel team di un amico è stato seguito davanti a me da dei tecnici professionisti e ogni volta che usciva dalla pista diceva "ora la sento meglio" a fine giornata i tempi erano sempre gli stessi e il setting era tornato molto ma molto simile a quello di partenza.
i tecnici ogni volta che entrava in pista dicevano la stessa cosa "questo non capisce un ...."
e parliamo comunque di un pilota da trofeo da metà classifica.
però in tutto questo si parte da due concetti differenti, l'amatore il più delle volte ha degli assetti improvvisati che con un po' di cognizione di causa si migliorano facilmente rendendo la moto semplicemente guidabile, altrimenti partono da un set up di serie che è sicuramente ecquilibrato ma spessissimo il "pilota" medio ha un peso fuori dagli standard quindi degli adeguamenti sono comunque facilmente raggiungibili, invece il pilotino parte sempre da un setting generalmente buono o già collaudato in altri tracciati.