Parto col p.s.: a volte e, guarda caso, a tarda ora, quando, magari dopo una giornata onerosa, diventa molto più facile andare giù pesante, in modo sbrigativo e quindi apparentemente aggressivo. Mi verrebbe quasi da proporre un coprifuoco sui forum (oh, è una battuta!)
Quanto agli attacchi, beh, ne ho subiti e continuo a subirne. Per non aver accettato un'identificazione totale ed incondizionata ad un'ideologia. Così, ora, rasserenato dai primi raggi del sole, vorrei estendere un po' il ragionamento. La storia insegna (o dovrebbe insegnare) che in nome delle religioni e delle ideologie si sono scatenate guerre, persecuzioni, si sono create sofferenze e miserie, fisiche e mentali. Persino alcune religioni orientali considerate dall'immaginario collettivo meditative e non violente hanno recentemente esibito comportamenti estremamente aggressivi e con esiti tragici. Tutte le religioni e le ideologie (io anche per questo le equiparo) si fondano su dogmi ritenuti incontestabili e quindi estranei ad un confronto dialettico e dialogico. Esempio banale: se ora io ti dico che gli asini volano e tu neghi questa evenienza adducendo precise motivazioni anatomiche e fisiologiche, a me spetterà l'onere della prova, ovvero spiegarti perché possono volare. E verosimilmente arriverò a concludere che ho sparato una sciocchezza inverosimile. In caso contrario, alias posizione dogmatica "è così perché è così e l'ho detto io", cadrei in ciò che tecnicamente si chiama idea (o convinzione) delirante, ovvero non solo non rispondente ad un criterio di verosimiglianza, ma pure non soggetta a critica ed esperienza, alla quale io aderisco, appunto, dogmaticamente (chissà perché poi ciò valga molto più frequentemente per il singolo individuo che non per le congreghe di fanatici). Ciò non vale per religioni ed "ismi" vari: nessun onere della prova, anzi, il perverso ragionamento si traduce in "io, o noi, ti offriamo il miglior mondo possibile, qui sulla terra o altrove e se tu non lo accetti devi, consequenzialmente e per forza, essere o matto, o empio, o miscredente, o malvagio, comunque incarnazione del male, "diverso", secondo qualcuno persino coglione; pertanto tu devi essere internato, punito, represso, torturato, "curato", rieducato, emarginato, sbeffeggiato, e così via". Mi pare che i rischi derivanti per ogni spirito libero non siano frutto di visioni paranoicali, ma di dati di fatto, così come mi pare che l'ingresso di prepotenza di questioni religiose ed ideologiche abbia complicato situazioni già ben complicate di loro (che so, quella libanese o quella israelo-palestinese, per quanto anche la vecchia Europa abbia i suoi begli armadi pieni di scheletri).
Chiedo venia per le molte parole, ma sentivo l'esigenza di argomentare più adeguatamente![]()