è la fine del mito dell'indipendenza energetica, vi giro questa mail arrivata in questi gg
Francia nucleare in crisi per il freddo. Pietra tombale sul mito della sua presunta indipendenza energetica
Ormai è un fatto di stagione. Prima cadono le foglie, poi la Francia nucleare va in crisi per il freddo e deve importare ingenti quantità di energia elettrica.
Sta accadendo di nuovo in questi giorni: i consumi francesi domani potrebbero battere il record, ed insieme a loro (va da sè) le importazioni. La Bretagna rischia addirittura il black out. E’ la pietra tombale sul mito della presunta indipendenza energetica della Francia basata sulle sue centrali nucleari.
Le rinnovabili hanno il difetto di essere discontinue, e quindi bisogna trovare il modo di stoccare i picchi di produzione, ma l’atomo ha il difetto contrario: offre una produzione pressochè costante e lascia in braghe di tela al momento del maggior bisogno.
Proprio per l’abbondanza di energia elettrica offerta dalle centrali nucleari in Francia la generalità degli impianti di riscaldamento è alimentato dall’elettricità.
In questi giorni in Francia fa molto freddo (anche l’Italia settentrionale non scherza, garantito): e il Paese, da esportatore di elettricità, è diventato tutto d’un tratto un grande importatore.
Lunedì la Francia si è trovata a dover fare arrivare dall’estero nell’arco della giornata 9.600 MW, sfiorando i suoi limiti d’importazione, con una punta massima di consumo alla fine della serata pari a 91.300 MW. Un quantitativo vicino al record storico di 93.100 MW raggiunto il 11 febbraio scorso.
Domani, secondo le previsioni, le temperature saranno di 10 gradi inferiori alla media stagionale. Secondo Rte (Réseau de Transport d’électricité, il gestore del dispacciamento elettrico) nell’ora di punta, attorno alle 19, il fabbisogno di energia elettrica potrebbe raggiungere addirittura i 94.200 MW.
In questa situazione, la Bretagna può andare incontro al black out. Per dirla con le parole di Rte, c’è il rischio reale ed imminente dell’interruzione della fornitura di energia, dato che la regione è particolarmente colpita dal freddo e produce solo l’8% dell’elettricità da lei utilizzata.
La gente è caldamente invitata a contenere i consumi. A spegnere il riscaldamento e a battere i denti in onore dell’atomo, si potrebbe dire.