Cara Claudia, hai aperto una discussione bellissima,
io di recente, il 1 giugno, ho perso mio padre, avrebbe compiuto 87 anni l'8 settembre..
negli ultimi anni il suo cuore aveva iniziato a perdere colpi, non poteva più vivere la sua vita con dinamismo come ha sempre fatto, le sue domande più frequente erano sempre legate alla possibilità o meno di continuare a vivere "normalmente", ogni volta che mi chiedeva se poteva o no fare una cosa, per me era come una stilitteta al cuore, avrei dovuto dirgi che era pericoloso affaticarsi, sforzarsi, stancarsi, ma spesso non riuscivo a farlo, e mi limitavo a fare le cose con lui, per aiutarlo senza umiliarlo...

L'ho sentito al telefono allo scoccare della mezzanotte ed ho cominciato a piangere, ho avuto la strana sensazione che quello passato sarebbe stato l'ultimo capodanno insieme..
Poi dal 1 gennaio di quest'anno è cambiato tutto.
Ha iniziato a star male, forse una reazione del vaccino contro la broncopolmonite, che doveva proteggerlo, ma che casualmente lo ha fatto ammalare per ben 4 volte proprio di broncopolmonite..
E' stato a letto, incapace di svolgere ogni attività, in completa dipendenza da me, mangiare, bere, vestirsi, espletare le necessità fisiche..
Era ridotto uno straccio, un uomo forte, che è stato in guerra volontario, che ha passato 10 anni nella giungla amazzonica, un grande padre, lavoratore, ridotto come un relitto alla deriva..
chissà quante volte ha sperato di morire, ma ha tenuto duro per noi figli, per i nipoti.
Un Uomo vero, non poteva andarsene così, doveva morire in piedi, e così è stato!
dopo l'ultimo ricovero sembrava rinato, più fresco di un ventenne, usciti, siamo andati a fare colazione al bar, passeggiate, aveva ripreso la sua vita, sorridente e felice..
poi tutto d'un tratto, a cena, ha fatto una smorfia e si è accasciato, ed è andato via per sempre...
ho provato ogni tecnica di rianimazione, ma niente da fare, è morto!
Quello che rimane a me, ed ale persone che l'hanno conosciuto, è il ricordo di un uomo forte, saggio, che ha insegnato a vivere a me, mio fratello, i suoi nipoti, e chissà a quanta altra gente incontrata nella sua vita.
Questo dobbiamo vedere negli anziani che ci circondano, il ruolo che da sempre la storia gli ha assegnato, il ruolo dei saggi, delle guide, del famoso "consiglio degli anziani", che dalla preistoria, passando per greci, romani, ha attraversato la storia fino agli indiani d'america..
solo noi, pazzi ed irresponsabili, li abbiamo relegati in ospizi, case di cura, vedendo in loro solo baby sitter a buon mercato o ingombranti presenze limitatrici della nostra libertà.
Per me non è stato così, ed il frutto di questo amore sviscerato che avevo per lui, mi arricchisce giorno per giorno anche ora, quando lo penso, lo sogno, lo invoco...
i vichinghi dicevano..
...mai nessuno ergerà monumento all'uomo se non il figlio al padre..
apprendete da loro, rubate fino all'ultimo loro respiro ogni loro parola, ogni loro pensiero, perchè non possano mai morire..