
Originariamente Scritto da
ilCavy
la faccio breve: forse qualcuno di voi saprà che giusto un mese fa mi son rotto un braccio cadendo in bici di ritorno dal lavoro (la foto ricordo la trovate qui a lato...)
il risultato è stato un intervento di quasi 5h, con l'applicazione di 15 cm di placca a tenere insieme la frattura scomposta dell'omero dx, 7 viti e 40 punti, con una bella e vistosa cicatrice. inoltre il chirurgo mi ha detto che, se il ferro non mi creerà particolari problemi, lui sconsiglia un ulteriore intervento per la sua rimozione, perchè ci sarebbe il rischio di lesionare il nervo radiale (che controlla mano e polso).
ovviamente trattandosi di infortunio in itinere il PS, al mio ricovero, ha aperto la pratica e successivamente io ho inviato i necessari certificati al mio datore di lavoro e ovviamente anche all'Inail.
oggi mi è arrivata una lettera in cui tale Istituto (istituto è una parola grossa...

) ravvisa che ci sono i requisiti per trasmettere la mia pratica all'INPS, facendo ricadere il tutto come MALATTIA, e non + come infortunio.
di conseguenza, l'eventuale (e quasi sicura...

) invalidità parziale, data dal fatto che ad oggi non riesco a piegare e/o stendere completamente il braccio (che è quello "dominante" per me) e che a detta del mio fisioterapista non tornerà comunque + come prima (o come il sinistro) NON MI SAREBBE RICONOSCIUTA, dato che, se non mi sbaglio, per la chiusura dell'infortunio è necessario effettuare una visita presso il medico dell'Inail, per verificare l'idoneità al lavoro, al termine della quale viene valutato un coefficiente di invalidità, giusto?
ora, cosa devo fare? vado all'agenzia della mia città e faccio un 48?
mi date qualche suggerimento (SERIO)? perchè non so cosa devo fare.
(e poi c'è gente che ha ottenuto un'invalidità totale x infortunio, e viene scoperta dalla GdF a ballare in disco....

)
grazie
Luca