La cosa che mi fa ribrezzo e che si approfitti di una tragedia per coprire le proprie merdate!
Devo fare attenzione alla mia alimentazione? (da CRIIRAD)
La risposta a questa domanda è una scelta individuale.
I rischi sono certamente molto bassi, ma se si tiene conto della durata possibile della contaminazione, dell'esistenza di abitudini di alimentazione particolari e della vulnerabilità di certi gruppi di popolazione (bambini, donne incinte o che allattano), non ci si trova più nel campo del rischio trascurabile e sembra utile evitare comportamenti a rischio.
La direttiva Euratom 96/299 definisce i principi generali di radioprotezione in Europa. Essa riporta che l'impatto di una attività nucleare puo' essere considerata trascurabile se la dose di irraggiamento che produce non supera i 10 µSv/anno. Al di sopra di questo valore, conviene riflettere sulle misure che si possono prendere per diminuire l'esposizione. Nel caso del fall-out radioattivo di FUKUSHIMA DAIICHI, si tratta essenzialmente di ridurre l'ingestione di I-131. La quantità di I-131 che puo' dare una dose di 10 µSv varia molto in funzione dell'età del consumatore. I neonati (0-2 anni) sono i più vulnerabili: l'ingestione di una cinquantina di Bq di I-131 è sufficiente a esporre il loro organismo ad una dose di 10µSv. Se gli alimenti a rischio (verdura a foglia larga, latte e formaggi freschi, ecc.) contengono [radioattività] nell'ordine di 1-10 Bq/Kg, o più, è del tutto possibile immaginare che in 2-3 settimane la soglia di riferimento di 10 µSv/anno possa essere oltrepassata. E' tuttavia facile limitare l'esposizione a livelli trascurabili facendo attenzione che questi alimenti non costituiscano la base dell'alimentazione della famiglia per il mese di aprile. Si puo' quindi preferire il latte "a lunga conservazione" al latte fresco, non eccedere nei formaggi freschi di capra, bietola, insalata o spinaci. Queste misure di buon senso riguardano in particolare i bambini, donne incinte e mamme in fase di allattamento.
N.B. Il valore di riferimento del CRIIRAD è la soglia di rischio detto "trascurabile", ovvero 10 µSv/anno (o 0.01 mSv/anno). Non deve essere confusa con la dose massima ammessa di 1 mSv/anno che è 100 volte più elevata. Anche immaginando un'alimentazione basata su alimenti che concentrano la radioattività, i livelli di esposizione in Francia dovrebbero restare nettamente al di sotto di questo valore. Per gli abitanti della costa ovest degli Stati Uniti, la situazione è sensibilmente differente."