CATANZARO - "Il bambino non è stato ancora dichiarato fuori pericolo". E' quanto precisa l'avvocato Piero Mellea, che assiste i genitori del bambino di sei anni pestato venerdì scorso da due compagni di etnia rom, nell'intervallo presso l'istituto comprensivo Casalinuovo, a Catanzaro.

L'ESPOSTO IN PROCURA DEI GENITORI. I genitori del bambino hanno presentato un esposto alla Procura di Catanzaro puntando il dito contro le autorità scolastiche e chiedendo che sia individuato e punito chi avrebbe dovuto vigilare.

L'AGGRESSIONE. La stessa vittima ha raccontato ai genitori che un compagno lo teneva mentre l'altro lo colpiva al ventre, provocandogli un'emorragia interna che ha reso necessario un intervento chirurgico d'urgenza nella giornata di sabato. Il bambino si trova tuttora ricoverato in prognosi riservata. "L'episodio - ribadisce l'avvocato - è avvenuto durante le ore di scuola. Nessuno si è accorto di nulla. Non è possibile che succeda. L'insegnante ha detto che stavano giocando". I genitori del bambino hanno sporto regolare denuncia. Spetterà ora ai poliziotti della squadra mobile accertare eventuali responsabilita'.

I PRECEDENTI NEL QUARTIERE DI CATANZARO. La scuola, tra l'altro, ricade su un quartiere che, anche in passato, è stato al centro delle polemiche per via di una campo nomadi. Polemiche che probabilmente si riaccenderanno visto che gli autori del pestaggio, sono stati identificati dalla polizia con due bambini , con genitori pregiudicati per vari reati. A causa dell'età, i bambini autori delle violenze non sono imputabili, come anche i loro genitori, a cui l'unica cosa che potrebbe essere contestata è l'abbandono scolastico, considerando che uno dei bambini era regolarmente iscritto e andava a scuola saltuariamente.