Buongiorno a tuttise fin'ora ho parlato della mia moto da pista ( ovvero colei
http://www.forumtriumphchepassione.c...o-cesso-d.html ) ora è giunto il momento di parlare un pò della mia moto "stradale"...
Diciamo che prendo spunto a descrivervela dopo che ricevetti una mail da mio fratello...
Dico ciò perchè dopo 2 anni di possesso la moto quest'anno l'ho prestata a mio fratello che vive in Austria, così tanto per giocare ai piccoli scambiatori di figurine..in cambio mi ha dato la mia prima moto..il piccolo monocilindrico 125 2 tempi
La moto in questione è di sè atipica,astratta e incompresa; l'Szr fu un modello che non ebbe tanto successo..se non per il campionato monomarca che fu timidamente disputato per qualche anno
Forse perchè appunto non tutti conoscono questo modello magari spendo due righe per descriverla..
Di per sè offre non molto a livello motoristico (da originale forse si va più forte con un 125 pepato) il monocilindrico 660 è di derivazione Xtz Tenerè..il buon caro 5 valvole..e la cavalleria è davvero quella "base" 45 cv (si spera) alla ruota
Ciclisticamente però può dire la sua, l'agilità la fa da padrona...il telaio è del Tzr 125, l'avantreno è un paioli regolabile nell'estensione e nel ritorno, il mono è un sachs boge regolabile nel precarico e nel ritorno..quanto basta per farla andare diciamo
L'estetica non è avvincente..meritava di più..il posteriore è piuttosto sballato per le dimensioni..è come far insossare un perizioma alla nonna per intenderci
Al di là di ciò vi la presento la mia...allo stato attuale così come papà Endriu Il Marcio l'ha concepita..
Ma il meglio per descriverla rimane certamente il bizzarro racconto di mio fratello che dopo un paio di mesi che ce l'ha..ha finalmente potuto provarla
Vi incollo di seguito il reportage e lascio a voi la fantasia e le immagini mentali che questo buffo mezzo potrà trasmettervi dopo averlo visto almeno in foto
Il Motozappa - sabato pomeriggio di tuono
Sabato di giugno, dopo più di due mesi di quotidiano duro lavoro, decido di prendermi una mezza giornata di riposo, moto! ... vabbè, moto … si fa presto a dirlo! … da quando l’ho portata a Graz, l’SZR 660 di mio fratello, ha acquisito un nuovo appellativo/status dovuto alle sue caratteristiche meccanico-canoro-estetiche, il Motozappa.
Il Motozappa parte dalla base di un’SZR 660 Yamaha che, già di per se, non e’ che sia una moto molto comune.
Dico base perché di originale rimane non molto ; esteticamente: il “culo” sembra una Buell prototipo (o pre – serie, insomma, arrangiata alla meno peggio per i test) con il porta targa degno di una custom (rigorosamente fatto a mano) e pedivelle passeggero eliminate; al centro troviamo il serbatoio della mia compianta Gilera SP 01 (montato su staffe improbabili), semimanubri aperti (stile SBK) e, dulcis in fundo, il cupolino originale (ma riposizionato ad arte) e con frecce integrate negli specchi! Il tutto e’ di color arancione KTM metallizzato che, devo ammettere, lega il complesso abbastanza “elegantemente”. Se c’e’ un aggettivo descrittivo per il Motozappa e’ “strambo”.
Meccanicamente (e qui arrivano le risate): filtro dell’aria aperto (nel vero senso della parola, estratto dall’air box che non c’e’ più, attaccato alla bene e meglio al carburatore e foderato con un foglio di plexiglass trasparente per “regolare” la portata d’aria, all’aria, per l’appunto), getti Dynoget maggiorati (vuoi mica che arrivi più aria che benza? E no!), centralina aggiuntiva (credo) di non so che marca o perché e, per finire, scarico 2 in 1 (che per un monocilindrico e’ tutto dire) in carbonio, di non ricordo più che moto ma che rende il mezzo davvero aggressivo e, siccome e’ lungo e largo, dona la voce che ha contribuito a dar il nome al mezzo, il Motozappa! (trascuro il dettaglio sulla rumorosità meccanica che ha giocato a favore del nome ma, diciamo che, una manciata di bulloni buttati in lavatrice ha lo stesso sound!)
Appena tirato fuori dalla casetta degli attrezzi, il Motozappa, mi accorgo che il db killer e’ andato perso … Merda! Probabilmente nell’ultimo giro in moto fatto con Nicola, adesso lo scarico e’ un tubo libero di diametro 54 … vabbè!
Piccola parentesi, Nicola, lui invece guida il Trattore, Moto Guzzi Centauro ... fra lui ed il Trattore c’e’ una mezza tonnellata in movimento sulle strade (potenzialmente un proiettile “pesante”), insieme facciamo gli allegri fattori in gita.
Comunque, spero solo che il db killer non sia partito a velocità proiettile ed abbia cilindrato qualcuno … porche vibrazioni!
Ingoio il rospo e decido di andare lo stesso “infischiandomene” degli sbirri o meglio, non pensandoci, sennò sarei rimasto a casa!
Secondo step, sostituzione dello specchietto disintegrato in garage due mesi fa, vado dal ricambista e gli sgancio 60 bombe per lo specchio ed un paio di occhiali da motocross rossi; fra l’altro, lo specchio non e’ neanche dello stesso colore dell’altro, ma tanto, strano per strano, sul Motozappa, nessuno noterà la differenza.
Torno al “Paddock” e mi metto a smanettare sullo specchietto, 20 minuti ed e’ fatto, provo ad accendere il motozappa già con lo starter di emergenza in mano ma, miracolo tecnologico Giappo-italico, insistendo sullo start e la manetta, parte al secondo tentativo! Sinceramente dopo + di due mesi di fermo pensavo che la batteria fosse andata!
Ogni modo, non ricordavo del “Sound delicato” del mezzo, mi si son alzate le setole dalla sorpresa e dal frastuono e, alle 2.30 pomeridiane, penso che qualche vicino assonnato abbia cristonato ben bene coperto dal rumore!
Ok, check-up effettuato, il Motozappa parte! Mi vado a preparare!
Abbigliamento: stivali da corsa rattoppati con nastro telato (nero per far pandan con gli stessi naturalmente), tuta intera bianca (troppo race!), paraschiena, casco da motocross nero ripristinato all’originale condizione (motocross style, appunto) e occhiale cross rosso per eliminare la fastidiosa visiera del casco … manco uno stilista di moda in preda ad allucinazioni avrebbe fatto di peggio …
Partenza! inforco il motozappa e vado al primo benzinaio, manco 300m da casa, mi accorgo che la freccia dello specchio nuovo non funziona … che palle! Torno a casa? No, oggi no!
Rifornisco e pago senza levarmi neanche il casco per risparmiare tempo e parte il primo cazziatone dal benzinaro:”la prossima volta levati il casco, non si può entrare nei negozi col casco in testa!” … lo sapevo ma, seguendo il live - motive della giornata, me ne infischio!
Mi dirigo, sospettoso ed attento agli sbirri, verso la meta prefissata, Gaberl, passando per i centri abitati quasi al minimo e colla frizione tirata per non far baccano! inutile, a 2000 giri l’aspirazione fa ben più casino dello scarico, sembra un cesso otturato che improvvisamente si stuppa, o meglio, una batteria di cessi, in sequenza! Insomma, nell’insieme, un bel concerto di “rutti e scorregge”.
Così facendo, in stile “Cattivik”,arrivo finalmente ai piedi del monte e, appena mi lascio il centro abitato alle spalle, incomincio a darci sul gas!
Ora mi chiedo, se già io sentivo un frastuono infernale, cosa avran sentito gli altri esseri viventi attorno a me?
Sarà preso un coccolone a qualche vecchietta?
Avrà qualche scoiattolo, nel salto fra ramo e ramo, mancato l’appiglio causa onda d’urto?
Misteri della fede! Comunque, il live - motive va perseguito.
Fra tornanti ed esse, mi sciolino la montagna senza troppi problemi, “lunghi” e conseguenti scagozzi a parte, finché sull’altro lato del monte, in discesa, incomincia a piovere e decido di far retromarcia.
Appena arrivo in vetta, mi fermo per un break di 5 minuti, giusto il tempo di riprendermi dal rincoglionimento sonoro e dalla fatica della guida (appena si forza il ritmo, il Motozappa diventa bello impegnativo se non si ha voglia di “arare l’asfalto” col casco).
Pace assoluta, al bar ci son quattro moto parcheggiate e nessuno nei dintorni, che quiete, perfetto! Mi stiracchio un po’.
Passan tre minuti ed arrivan cinque austroungarici chiassosi sulle loro supersport lucide, mi salutano, li saluto e, mentre controllo i moscerini sugli occhiali, mi accorgo che uno del gruppo e’ particolarmente incuriosito dal Motozappa però, sembrava quasi impaurito nel chiedermi qualcosa e se ne sta a debita distanza.
Tempo scaduto ed orecchie ripristinate, se non voglio prender acqua e’ meglio che mi affretti a salir in sella! Mi rimetto casco ed occhiali e, come mi aspettavo, con la coda dell’occhio vedo le prime espressioni incredule … certamente non sono un bel figurino lucidato come loro e poi, con quell’attrezzo lì … un‘accozzaglia di oggetti e colori che messi insieme non stonano (spero), un po’ come il Kitsch!
Decido di fargli fare ancora due risate, me li metto di spalle così da vederli in faccia dagli specchietti, giro la chiave e, kadabooom, parte il Motozappa! Tre di loro stavan parlando ma d’improvviso si giran verso di me, tutti e cinque, con le mascelle che rasentan il suolo ed un gran punto interrogativo sulla faccia. Forse ero solo io a ridere in quel momento ...
Decido di andare via piano per godermi ancora la scena, 10 secondi dove solo il Motozappa parlava, ma ancora a bassa voce e, con gli occhi sempre puntati sulla coda, mi immetto in strada, supero il cartello dei 50 e apro tutto quello che posso … fra il silenzio irreale della montagna si libera in crescendo un tuono, era il Motozappa o l’accingersi della pioggia? Penso che abbiamo generato qualche frana, sicuramente nelle mutante dei fantastici 5!![]()