
Originariamente Scritto da
MTluc
Il grosso difetto dell'elezione casuale sta nel desiderio.
Fare politica deve'ssere qualcosa di desiderato e voluto, non di obbligatorio a maggior ragione se per caso, quasi come un sfiga.
Il vero bastione insormontabile non è nella modalità dell'elezione, ma nel costo della campagna politica. Finchè far conoscere le proprie i dee programmi o semplicemente il proprio volto costerà caro, sarà precluso a tantissimi e permesso solo a pochi. Pochi che possiedono i soldi per farlo, pochi che rappresentano chi i soldi ce li mette. Da qui scatta il meccanismo del tornaconto.
Se invece si potessero eleggere candidati (con i requisiti ovviamente, tra cui metterei anche un minimo di scolarizzazione) che fanno la loro campagna tutti ad armi pari nel contesto di appositi spazi pagati dallo stato, uguali per tutti e gratuiti cominceremmo già a parlare di pluralità. Se poi l'impegno politico avesse una durata limitata per legge, indipendentemente dall'incarico, potremmo cominciare a parlare di ricambio. Se in più ogni persone che riveste un incarico politico fosse obbligata ad una rendicontazione pubblica a scadenze magari anche solo annuali, allora potremmo parlare di meriti e di rapporto tra politica ed elettori.
Sono convinto che in un paio di pagine potremmo mettere a punto un modello sociopolitco funzionante e relativamente facile da attuare.
Se non è stato ancora fatto è perchè non si vuole fare, forse allore è ora che lo si faccia noi, visto che si parla del nostro paese