Prima della votazione, Berlusconi si era detto ottimista e aveva invitato a "fermare le manette per evitare un ritorno al '92". Con i suoi, subito dopo il premier si sarebbe sfogato, dicendo che
quanto accaduto alla Camera è una vergogna. "E' una follia, pur di colpire me e buttare giù il governo rinnegano princìpi che dovrebbero difendere nel totale disinteresse per le persone", ha detto a ministri e dirigenti del Pdl in una saletta attigua all'Aula. Gelido anche con la Lega: "Venerdì in Consiglio dei ministri
parlerò con Umberto Bossi di quello che è accaduto", avrebbe confidato il premier ad alcuni parlamentari. Nel mirino è finito anche Pier Ferdinando Casini, apostrofato come "garantista di facciata", insieme all'opposizione.