Negativo, chi rimase aveva le palle per ricostruire tutto quello che venne distrutto.
Per l'8 settembre in se è solo una una data che segna un periodo amaro per la nostra nazione, premetto non sono un simpatizzante del fascismo, non sono vissuto in quell'epoca e ne ingrazio il Dio.
Non amo i tedeschi, ma nemmeno gli inglesi e gli americani, che nel collettivo sono indicati come i liberatori, ma di fatto non lo furono al 100%.
Non tutti sanno che anche i liberatori si sono macchiati di crimini di guerra anche contro i nostri soldati, campagna di Sicilia, Patton diede ordine di uccidere chiunque si arrendesse se non ntro duecento metri dalle sua prima linea, furono uccisi numerosi soldati italiani e tedeschi per quest'ordine.
L'italia entra in guerra il 10 Giugno del 1940, e per tre anni si batte a fianco dei tedeschi con più bassi che alti. E' inutile dire che il nostro esercito era impreparato, perchè lo sanno già tutti, ma quello che mi preme dire è che chi allora reggeva il potere per una questione di comodo decise che l'armistizio fosse una cosa conveniente, ormai la guerra era persa e cercarono di conservarsi le teste sul collo. Gli Italiani in quella maledetta guerra non furono meno dei tedeschi per crimini di guerra, per cui molti nostri generali avrebbero dovuto subire gli stessi processi che subirono in seguito i loro colleghi tedeschi a Norimberga. Gli alleati anglosassoni premiarono gli italiani per il loro voltafaccia ai tedeschi con l'immunità. Sebbene gli Yugoslavi di Tito, i Greci, gli Abbissini e altri chiedevano l'arresto di alcuni capi militari italiani.
Quindi l'armistizio fu una convenienza di tutti!
Ora mettetevi nei panni dei tedeschi, un vostro amico si trova alle strette per quasivoglia motivo, quindi vi tradisce e per giunta rivolta le armi contro di voi, voi come reagireste?
Fu un periodo terribile, la nazione ebbe bisogno degli eroi e molti consapevoli e non immolarono le loro vite per altri Italiani. E' amaro quando una nazione ha bisogno di eroi.
Una persona che possiamo definire discutibile perchè aderì alla repubblica sociale disse queste frasi:
Una guerra si può perdere, ma con dignità e lealtà; e allora l'evento storico non incide che materialmente, seppure per decenni. La resa e il tradimento hanno invece incidenze morali incalcolabili che possono gravare per secoli sul prestigio di un popolo, per il disprezzo degli alleati traditi, e per l'eguale disprezzo dei vincitori con cui si cerca vilmente di accordarsi.
Non mi sembra che tali ideali e convincimenti abbiamo un'impronta fascita, appartengono al patrimonio morale di chiunque.
Junio Valerio Borghese
Be se la si legge bene non è che aveva tanti torti, con il senno del poi è convizione di tutti noi che siamo spattatori postumi che la guerra sarebbe stato meglio non farla, ma purtroppo ciò non cancellerà mai la mossa sbagliata di Mussolini. che portò in rovina a tutta l'Italia.