
Originariamente Scritto da
gssg
my 2 cents da italiano residente all'estero:
- qui non denigrano e non sberleffano l'Italia e gli italiani. Esistono i luoghi comuni, certo, come esistono quelli che li cavalcano a proprio uso e consumo, ma sono situaizoni veramente marginali.
- Molto spesso mi trovo a discutere con i colleghi della situazione pollitico-sociale-economica italiana: sarete forse sorpresi nello scoprire che il primo sentimento che mostrano é un grande dispiacere nel vedere come una nazione come la nostra abbia subito, negli ultimi vent'anni una lenta e inesorabile erosione del senso civico e del senso dello stato. Certo non erano rose e fiori prima, e non lo saranno in futuro. Ogni nazione ha le sue idiosincrasie e contraddizioni. Ma qui non deridono. Se ne dispiacciono, perché un' Italia debole, vuol dire un' Europa piú debole e loro, gli olandesi, non possono prescindere dall'Europa, per mantenere l'attuale livello di welfare.
- Al dispiacere segue lo stupore. Si stupiscono di come non ci sia la froza di reagire, o se c'é questa venga in qualche modo attuttia e diluita, fino a perdersi nelle difficoltá di tutti i giorni.
- Infine un esempio: lá ltro giorno discutevo con un collega olandese non ancora trentenne dell'avvicendamente tra il governo Berlusconi e il governo Monti. Sono stato stupito da come fosse preparato sulla nostra politica interna, sulle vicende passate di Berlusconi e sul lavoro svolto da Monti all'antitrust europeo. Questa preparazione su cose che riguardano tutti, questo senso di responsabilitá civica e politica, nei ventenni e trentenni italiani, anche se mi sforzo, non riesco proprio a trovarlo. Questo é quello che piú mi spiace notare, dall'esterno.
Conludo dicendo che sono d'accordo con chi invita a smettere di autoflagellarsi, serve una nuova diffusa responsabilitá civile, che si basi si sull'orgoglio nazionale, ma anche sul rispetto della diversitá, della Cosa Pubblica, il rispetto degli altri.
E ovviamente serve anche un po' di sano ottimismo e fiducia nel futuro
