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Discussione: Mussolini fece cose giuste

  1. #171
    TCP Rider Senior
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    Un eia eia trullallà non si nega a nessuno....
    Detto questo occorre aver un rispetto massimo verso chi pagò con la vita l'aver servito dalla parte perdente. La storia è,spesso,parecchio diversa da come viene raccontata,sopratutto se a raccontarla è una parte sola. Il giorno che le memorabili gesta dei Leoni della Folgore ad El Alamein ci riempiranno dello stesso orgoglio provato per i Leoni della Brigata Garibaldi avremo finalmente fatto il primo passo nella giusta direzione.
    El Alamein è una cosa. L'Italia era in guerra, seppure dalla parte sbagliata. Sono stati eroi che hanno combattuto contro forze soverchianti, sicuramente più di quelli che commisero atrocità in Yugoslavia, Grecia e Albania contro civili e partigiani.
    Le gesta delle brigate nere, della Decima del periodo peggiore, di Monterosa, S. Marco e SS italiane nella guerra civile sinceramente appartengono ad una storia totalmente diversa, pervasa di una ideologia disperata e feroce. Tant'è che furono molti a passare armi e bagagli nella Resistenza, anche quelli finiti nelle SS italiane o in S. Marco e Monterosa perché arruolatisi per paura dei bandi Graziani ma non troppo convinti di ciò che andavano a difendere. Cioè Hitler e il nazismo in ritirata su tutti i fronti. Chi rimase sapeva benissimo cosa stava facendo.

    Pietà per i morti sì, indulgenza per gli sconfitti non confluiti nel neofascismo militante anche, ma nulla di condiviso. In quella guerra con 70 milioni di morti ci sono stati vincitori e vinti eccome, e i vinti erano dalla parte del torto. Soprattutto per il fatto di aver iniziato loro.

    Ah, per quanto riguarda l'aggressione alla Francia, i pochi combattimenti di quel giugno (2settimane) sulle Alpi occidentali siamo riusciti a perderli quasi tutti. Come in Grecia pochi mesi dopo.
    Se anche fosse stato l'unico errore di Mussolini sarebbe stato sufficiente per farlo a pezzi da vivo, ma anche i 20 anni precedenti sono stata una vergogna che con le leggi razziali è sfociata nell'abominio. Cali un velo pietoso sulle persone ma rimanga la vergogna per il regime.

    Citazione Originariamente Scritto da XantiaX Visualizza Messaggio
    ma che ne capite voje della Folgore poi... nostalgici sfigatelli del cazzo di un qualcosa che neanche lontamente avete vissuto.
    Un amico di mio padre ormai defunto da tempo (era del 15) si fece El Alamein nella Folgore e riuscì a tornare a casa con una gamba spezzata legato sul tetto di un camion. Un altro, del 21 come mio padre, fu fortunosamente fatto prigioniero illeso e finì in prigionia in India.
    Molti non furono così fortunati.
    Ultima modifica di paper; 21/05/2014 alle 18:41 Motivo: Unione Post Automatica

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  3. #172
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    Citazione Originariamente Scritto da paper Visualizza Messaggio
    El Alamein è una cosa. L'Italia era in guerra, seppure dalla parte sbagliata. Sono stati eroi che hanno combattuto contro forze soverchianti, sicuramente più di quelli che commisero atrocità in Yugoslavia, Grecia e Albania contro civili e partigiani.
    Le gesta delle brigate nere, della Decima del periodo peggiore, di Monterosa, S. Marco e SS italiane nella guerra civile sinceramente appartengono ad una storia totalmente diversa, pervasa di una ideologia disperata e feroce. Tant'è che furono molti a passare armi e bagagli nella Resistenza, anche quelli finiti nelle SS italiane o in S. Marco e Monterosa perché arruolatisi per paura dei bandi Graziani ma non troppo convinti di ciò che andavano a difendere. Cioè Hitler e il nazismo in ritirata su tutti i fronti. Chi rimase sapeva benissimo cosa stava facendo.

    Pietà per i morti sì, indulgenza per gli sconfitti non confluiti nel neofascismo militante anche, ma nulla di condiviso. In quella guerra con 70 milioni di morti ci sono stati vincitori e vinti eccome, e i vinti erano dalla parte del torto. Soprattutto per il fatto di aver iniziato loro.

    Ah, per quanto riguarda l'aggressione alla Francia, i pochi combattimenti di quel giugno (2settimane) sulle Alpi occidentali siamo riusciti a perderli quasi tutti. Come in Grecia pochi mesi dopo.
    Se anche fosse stato l'unico errore di Mussolini sarebbe stato sufficiente per farlo a pezzi da vivo, ma anche i 20 anni precedenti sono stata una vergogna che con le leggi razziali è sfociata nell'abominio. Cali un velo pietoso sulle persone ma rimanga la vergogna per il regime.



    Un amico di mio padre ormai defunto da tempo (era del 15) si fece El Alamein nella Folgore e riuscì a tornare a casa con una gamba spezzata legato sul tetto di un camion. Un altro, del 21 come mio padre, fu fortunosamente fatto prigioniero illeso e finì in prigionia in India.
    Molti non furono così fortunati.

    La lapide posta a el alamein sulla quale si dice:



    è "leggermente" fuorviante...

  4. #173
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    El Alamein è una cosa. L'Italia era in guerra, seppure dalla parte sbagliata. Sono stati eroi che hanno combattuto contro forze soverchianti, sicuramente più di quelli che commisero atrocità in Yugoslavia, Grecia e Albania contro civili e partigiani.
    Le gesta delle brigate nere, della Decima del periodo peggiore, di Monterosa, S. Marco e SS italiane nella guerra civile sinceramente appartengono ad una storia totalmente diversa, pervasa di una ideologia disperata e feroce. Tant'è che furono molti a passare armi e bagagli nella Resistenza, anche quelli finiti nelle SS italiane o in S. Marco e Monterosa perché arruolatisi per paura dei bandi Graziani ma non troppo convinti di ciò che andavano a difendere. Cioè Hitler e il nazismo in ritirata su tutti i fronti. Chi rimase sapeva benissimo cosa stava facendo.

    Pietà per i morti sì, indulgenza per gli sconfitti non confluiti nel neofascismo militante anche, ma nulla di condiviso. In quella guerra con 70 milioni di morti ci sono stati vincitori e vinti eccome, e i vinti erano dalla parte del torto. Soprattutto per il fatto di aver iniziato loro.

    Ah, per quanto riguarda l'aggressione alla Francia, i pochi combattimenti di quel giugno (2settimane) sulle Alpi occidentali siamo riusciti a perderli quasi tutti. Come in Grecia pochi mesi dopo.
    Se anche fosse stato l'unico errore di Mussolini sarebbe stato sufficiente per farlo a pezzi da vivo, ma anche i 20 anni precedenti sono stata una vergogna che con le leggi razziali è sfociata nell'abominio. Cali un velo pietoso sulle persone ma rimanga la vergogna per il regime.



    Un amico di mio padre ormai defunto da tempo (era del 15) si fece El Alamein nella Folgore e riuscì a tornare a casa con una gamba spezzata legato sul tetto di un camion. Un altro, del 21 come mio padre, fu fortunosamente fatto prigioniero illeso e finì in prigionia in India.
    Molti non furono così fortunati.
    Aldilà degli svarioni storici ,non risultano defezioni oltre la normale media,anzi l'esatto contrario nei corpi scelti come la Decima Mas,che si battè ovunque con ordine e determinazione,tanto da esser più volte menzionata dagli stessi avversari,La Nembo,che fermò per mesi interi forze preponderanti sul fronte di Anzio,e i San Marco. Sulle SS Italiane poi vi sono un'infità di minchiate d'ogni tipo,Le formazioni SS erano su base volontaria,ne venivano scartati oltre il 50% visto che l'addestramento e il comando erano tedeschi,resta il fatto che erano inquadrate come Waffen SS,cioè combattenti e non come polizei,anche se poi finirono a far lotta antipartigiana in gran parte,cosa che fece anche la Decima Mas in un certo qual modo,a volte combattendo a volte accordandosi infine difendendo insieme ai partigiani "bianchi"alcune zone di confine da Jugoslavi Titini e Partigiani rossi, quel che conta è che non hai afferrato il principio,si chiama uguaglianza.
    E' il punto di partenza per accettare quel che è stato e ricominciare aprendo gli occhi oltre le ideologie.

    Citazione Originariamente Scritto da Stinit Visualizza Messaggio
    La lapide posta a el alamein sulla quale si dice:



    è "leggermente" fuorviante...
    Si,mancarono i "mezzi"....che invece avevano in abbondanza gli avversari.
    Ultima modifica di rjng; 21/05/2014 alle 19:21 Motivo: Unione Post Automatica
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  5. #174
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    i miei nonni il sig. duce li ha mandati uno in libia e uno in russia...



    ...in libia non avevano munizioni carburanti e soprattutto non avevano da mangiare e da bere..le truppe erano arrivate al punto che per campare n°1 cucchiaio al giorno di acqua a testa e da magiare le scorze delle patate fatte buttare di proposito tra la sabbia dai comandanti...fortuna che li hanno fatti prigionieri gli inglesi...giusto 5 anni...



    ...in russia i soldati erano vestiti come in libia...morivano a mucchi...ma il duce testardo li stava...



    il tutto per giocare a fare il grande statista seduto al tavolo dei tedeschi...



    e pensare che il petrolio per i carri armati ce lo avevano sotto i piedi...a saperlo adesso saremmo come gli arabi.





    Inviato dal citofono

  6. #175
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    Un eia eia trullallà non si nega a nessuno....
    Detto questo occorre aver un rispetto massimo verso chi pagò con la vita l'aver servito dalla parte perdente. La storia è,spesso,parecchio diversa da come viene raccontata,sopratutto se a raccontarla è una parte sola. Il giorno che le memorabili gesta dei Leoni della Folgore ad El Alamein ci riempiranno dello stesso orgoglio provato per i Leoni della Brigata Garibaldi avremo finalmente fatto il primo passo nella giusta direzione.
    Per quel che mi riguarda mi riferisco al Duce e non a coloro che magari credendo nel suo ideale si sono sacrificati...... anche se forse bisognerebbe fare dei distinguo.
    Ragazzi, mettetevi comunque nella testa che il Fascismo, se non è stato il male assoluto, poco ci manca................

    E SMETTETELA CON QUESTA STORIA TRITA E RITRITA DEI LIBRI DI STORIA SCRITTI DAI VINCITORI, VOLETE NEGARE L'EVIDENZA?

    Quando il vincitore era MUssolini, ha fatto scrivere tante di quelle fregnacce che gli altri non riusciranno mAi a pareggiare il conto.
    e abbiate, voi nostalgici un po' patetici, almeno il buon gusto di starvene zitti.
    Che culo....... ho le gambe aperte (Cit. Bella)

    Anche la bestia più feroce conosce un minimo di pietà. Ma io non ne conosco, perciò non sono una bestia. (W.S)

  7. #176
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    Aldilà degli svarioni storici ,non risultano defezioni oltre la normale media,anzi l'esatto contrario nei corpi scelti come la Decima Mas,che si battè ovunque con ordine e determinazione,tanto da esser più volte menzionata dagli stessi avversari,La Nembo,che fermò per mesi interi forze preponderanti sul fronte di Anzio,e i San Marco. Sulle SS Italiane poi vi sono un'infità di minchiate d'ogni tipo,Le formazioni SS erano su base volontaria,ne venivano scartati oltre il 50% visto che l'addestramento e il comando erano tedeschi,resta il fatto che erano inquadrate come Waffen SS,cioè combattenti e non come polizei,anche se poi finirono a far lotta antipartigiana in gran parte,cosa che fece anche la Decima Mas in un certo qual modo,a volte combattendo a volte accordandosi infine difendendo insieme ai partigiani "bianchi"alcune zone di confine da Jugoslavi Titini e Partigiani rossi, quel che conta è che non hai afferrato il principio,si chiama uguaglianza.
    E' il punto di partenza per accettare quel che è stato e ricominciare aprendo gli occhi oltre le ideologie.
    Gran parte degli italiani addestrati in Germania nel 44-45 erano internati in campo di concentramento del 43 disposti ad arruolarsi per uscirne in attesa di tempi migliori oppure civili appartenenti alle classi più giovani spaventati dall'ultimo bando Graziani del 44, quello che prometteva pena di morte o internamento dei parenti. O addirittura partigiani che aderirono all'amnistia dell'autunno 44 quando Alexander comunicò pubblicamente alla Resistenza (e allo stato fascista) la sospensione delle operazioni e un improbabile "tutti a casa fino a primavera". Chi si fosse consegnato all'Ispettorato del Lavoro sarebbe stato avviato alla Todt oppure al lavoro "volontario" in Germania, ma pure all'arruolamento coatto. Sicuramente conosci la cronologia e il crescendo di minacce sanzionatorie dei bandi Graziani e le successive proposte di amnistia. Tutto con scarso successo.
    Lo stesso accadde a Russi, Polacchi, Cecoslovacchi passati dalla prigionia all'arruolamento di convenienza.
    Per molti di loro la diserzione era una opzione per sganciarsi da un destino segnato.
    Un amico di mio padre del quale anni fa ho ritrovato casualmente il nome sul sacrario dell'aeronautica del Cimitero di Torino andò in Germania per essere addestrato nella Flack "perchè si sta bene e ti danno il pane e il burro". L'alternativa proposta era la fucilazione come renitente. O non presentarsi e aderire alla Resistenza. Fu fucilato dai Russi nel 45 nella Foresta Nera.
    Se hai voglia di leggere qui http://www.israt.it/ebooks_download/ATCO000078.pdf ho appena trovato un documento che riassume abbastanza bene la questione della diserzione repubblichina senza dover tirare fuori troppa documentazione bibliografica.
    Comunque intendevo che per me chi fece una scelta forzata ha diritto alla riabilitazione della memoria. Chi fece una scelta ideologica no.

    Citazione Originariamente Scritto da burnout Visualizza Messaggio
    e pensare che il petrolio per i carri armati ce lo avevano sotto i piedi...a saperlo adesso saremmo come gli arabi.
    Inviato dal citofono
    Ardito Desio, il leader dei conquistatori del K2, in un'intervista rilasciata a 100 anni mostrò una bottiglia di petrolio raccolta in Libia quando come geologo doveva cercare l'acqua per irrigare il deserto. Lo sapevano, ma non gli interessava.
    Ultima modifica di paper; 21/05/2014 alle 21:45 Motivo: Unione Post Automatica

  8. #177
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    Gran parte degli italiani addestrati in Germania nel 44-45 erano internati in campo di concentramento del 43 disposti ad arruolarsi per uscirne in attesa di tempi migliori oppure civili appartenenti alle classi più giovani spaventati dall'ultimo bando Graziani del 44, quello che prometteva pena di morte o internamento dei parenti. O addirittura partigiani che aderirono all'amnistia dell'autunno 44 quando Alexander comunicò pubblicamente alla Resistenza (e allo stato fascista) la sospensione delle operazioni e un improbabile "tutti a casa fino a primavera". Chi si fosse consegnato all'Ispettorato del Lavoro sarebbe stato avviato alla Todt oppure al lavoro "volontario" in Germania, ma pure all'arruolamento coatto. Sicuramente conosci la cronologia e il crescendo di minacce sanzionatorie dei bandi Graziani e le successive proposte di amnistia. Tutto con scarso successo.
    Lo stesso accadde a Russi, Polacchi, Cecoslovacchi passati dalla prigionia all'arruolamento di convenienza.
    Per molti di loro la diserzione era una opzione per sganciarsi da un destino segnato.
    Un amico di mio padre del quale anni fa ho ritrovato casualmente il nome sul sacrario dell'aeronautica del Cimitero di Torino andò in Germania per essere addestrato nella Flack "perchè si sta bene e ti danno il pane e il burro". L'alternativa proposta era la fucilazione come renitente. O non presentarsi e aderire alla Resistenza. Fu fucilato dai Russi nel 45 nella Foresta Nera.
    Se hai voglia di leggere qui http://www.israt.it/ebooks_download/ATCO000078.pdf ho appena trovato un documento che riassume abbastanza bene la questione della diserzione repubblichina senza dover tirare fuori troppa documentazione bibliografica.
    Comunque intendevo che per me chi fece una scelta forzata ha diritto alla riabilitazione della memoria. Chi fece una scelta ideologica no.



    Ardito Desio, il leader dei conquistatori del K2, in un'intervista rilasciata a 100 anni mostrò una bottiglia di petrolio raccolta in Libia quando come geologo doveva cercare l'acqua per irrigare il deserto. Lo sapevano, ma non gli interessava.
    Ritengo tu faccia confusione,hai citato le SS Italiane.come quelle di altri paesi occupati o cobelligeranti l'arruolamento era su base volontaria. Se vuoi documentarti esiste una serie di pubblicazioni dell'ottimo Massimiliano Afiero,che pur di parte,ha il merito di una ricostruzione storica adesa alla realtà,unità per unità. Il personale prelevato dopo la resa o dai campi di prigionia veniva generalmente impiegato in opere di fatica,la stessa todt era su base volontaria integrata poi da exprigionieri,certamente ci furono arruolamenti forzati e altrettante defezioni,è così in tutti gli eserciti del mondo da sempre.. Ma son cose differenti dalle waffen ss. Nessuno "spaventato"veniva arruolato a forza nelle Waffen,anzi,l'addestramento era durissimo e di primordine,basti pensare le terribili perdite che inflissero ai russi in condizioni d'incredibile inferiorità negli ultimi due anni di guerra,non a caso Berlino fù difesa essenzialmente dai volontari stranieri delle Waffen,esiste un libro solo in parte romanzato di Saint-Paulen,i Leoni Morti,sulle gesta della Charlemagne,gli ultimi ad arrendersi insieme agli Spagnoli della Brigata Ezquierra ai fiamminghi,Danesi,Svedesi e...pare..alcune aliquote di SS Italiane che prestavano servizio come autisti. Qui parliamo di truppe scelte,paragonabili,forse in meglio,alle più equipaggiate ed agguerrite truppe alleate.Non sarebbe eresia considerare le Divisioni Straniere delle Waffen SS come il primo esercito europeo,altrocchè.Le defezioni furono minime,la resa improbabile ed in ogni caso solo nell'ovest,generalmente o riuscirono a scappare o morirono.
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  9. #178
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    Se si vuole credere alle storie dei nostalgici si è liberissimi, ma fatto sta che tra le quattro divisioni repubblichine addestrate in Germania (Monterosa, San Marco, Littorio ed Italia) e le cosiddette SS italiane, una volta rinviati in Italia per attività antipartigiana le defezioni e i passaggi al nemico furono numerosi.

    I dati esistono nei libri, è difficile trovarne adesso online.
    Qui http://www.anrp.it/edizioni/altre_pu...ata-2%20ed.pdf alcuni cenni su chi fossero gli "optanti"

    GLI “OPTANTI” NEI LAGER PER HITLER E MUSSOLINI – Dopo i 94.000 optanti iniziali, alla cattura (fascisti, idealisti, paurosi, op- portunisti...), nei primi 17 mesi di sofferenza degli IMI, nei Lager e di pressing dei nazisti, si verificò uno stillicidio di 103.000 optanti (il 14%) arruolatisi, soprattutto per fame, nelle Waffen-SS (23.000 alla fine di novembre del ‘43), nelle forze armate della RSI (19.000 dal novembre 1943 al giugno del ’44, nelle quattro “divisioni Graziani”, nella GNR o nella Riserva (oltre 5500 ufficiali di complemento, in esubero e restituiti al loro precedente lavoro civile in Italia!) e negli ausiliari-lavoratori del- la Wehrmacht e particolarmente della Luftwaffe (61.000 al gennaio del ‘45).
    Gli altri 613.000 IMI, irriducibili ad ogni collaborazione coi tede- schi, furono sfruttati come schiavi (Sklaven), anzi subumani come i rus- si e gli ebrei (Untermenschen) o ”pezzi” (Stcken) numerati “usa e get- ta“ di magazzino, nelle miniere, fabbriche, campi o a scavare trincee, macerie e riassettare tetti e ferrovie bombardati, sempre sotto minaccia delle armi, violenze, degrado, fame, epidemie e malattie non curate, tra- sporti massacranti e bombardamenti aerei


    Per ora non ho voglia di leggere tutte le 40 pagine ma lo farò. A casa ho una discreta biblioteca sul movimento partigiano in Piemonte, particolarmente il Canavese (zona di mio padre) e Langhe, e i riferimenti a diserzioni e adesione alla Resistenza di elementi di corpi specializzati tedeschi provenienti dalla prigionia sono numerosi. Quanto alle "divisioni Graziani" le ripetute intimidazioni nei confronti delle leve richiamate alle armi seguite da ben due amnistie la dicono lunga sulla difficoltà di formare ma anche mantenere un organico collaborazionista nell'azione antipartigiana.

    Ciò, che piaccia o no è storia e deriva da materiale d'archivio consultabile. Il mito della SS italiana fiera e fraternamente fedele all'alleato germanico è pura illusione nostalgica. Naturalmente è (purtroppo) innegabile che molti elementi fanatici parteciparono con i nazisti a rastrellamenti e stragi, come pure è innegabile è il fuggi fuggi da tali formazioni durante le ultime settimane di disfatta, al punto da mettere in crisi i comandi partigiani che non potevano e non si fidavano ad accoglierli. Se ne parla nel link del post precedente.

  10. #179
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    e pensare che il petrolio per i carri armati ce lo avevano sotto i piedi...a saperlo adesso saremmo come gli arabi.





    Inviato dal citofono
    potevano anche averlo sotto ai piedi...ma (tralasciando il discorso che sia stato giusto o sbagliato andare giù) quando come soldato (anche di leva) vieni sbattuto a fare la guerra senza munizioni, senza carburanti (i fusti erano riempiti quasi interamente di acqua che non era buona nemmeno per bere) senza cibo ne acqua potabile con pochi carri armati e dalla scarsa gittata che guerra vuoi fare?...erano stati chiaramente mandati a morire (i fusti senza carburanti erano stati preparati in italia) fortuna che tanti dei nostri furono fatti prigionieri dagli inglesi...i quali con i soldati italiani furono molto più umani degli stessi comandanti italici...

  11. #180
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    Se si vuole credere alle storie dei nostalgici si è liberissimi, ma fatto sta che tra le quattro divisioni repubblichine addestrate in Germania (Monterosa, San Marco, Littorio ed Italia) e le cosiddette SS italiane, una volta rinviati in Italia per attività antipartigiana le defezioni e i passaggi al nemico furono numerosi.

    I dati esistono nei libri, è difficile trovarne adesso online.
    Qui http://www.anrp.it/edizioni/altre_pu...ata-2%20ed.pdf alcuni cenni su chi fossero gli "optanti"

    GLI “OPTANTI” NEI LAGER PER HITLER E MUSSOLINI – Dopo i 94.000 optanti iniziali, alla cattura (fascisti, idealisti, paurosi, op- portunisti...), nei primi 17 mesi di sofferenza degli IMI, nei Lager e di pressing dei nazisti, si verificò uno stillicidio di 103.000 optanti (il 14%) arruolatisi, soprattutto per fame, nelle Waffen-SS (23.000 alla fine di novembre del ‘43), nelle forze armate della RSI (19.000 dal novembre 1943 al giugno del ’44, nelle quattro “divisioni Graziani”, nella GNR o nella Riserva (oltre 5500 ufficiali di complemento, in esubero e restituiti al loro precedente lavoro civile in Italia!) e negli ausiliari-lavoratori del- la Wehrmacht e particolarmente della Luftwaffe (61.000 al gennaio del ‘45).
    Gli altri 613.000 IMI, irriducibili ad ogni collaborazione coi tede- schi, furono sfruttati come schiavi (Sklaven), anzi subumani come i rus- si e gli ebrei (Untermenschen) o ”pezzi” (Stcken) numerati “usa e get- ta“ di magazzino, nelle miniere, fabbriche, campi o a scavare trincee, macerie e riassettare tetti e ferrovie bombardati, sempre sotto minaccia delle armi, violenze, degrado, fame, epidemie e malattie non curate, tra- sporti massacranti e bombardamenti aerei


    Per ora non ho voglia di leggere tutte le 40 pagine ma lo farò. A casa ho una discreta biblioteca sul movimento partigiano in Piemonte, particolarmente il Canavese (zona di mio padre) e Langhe, e i riferimenti a diserzioni e adesione alla Resistenza di elementi di corpi specializzati tedeschi provenienti dalla prigionia sono numerosi. Quanto alle "divisioni Graziani" le ripetute intimidazioni nei confronti delle leve richiamate alle armi seguite da ben due amnistie la dicono lunga sulla difficoltà di formare ma anche mantenere un organico collaborazionista nell'azione antipartigiana.

    Ciò, che piaccia o no è storia e deriva da materiale d'archivio consultabile. Il mito della SS italiana fiera e fraternamente fedele all'alleato germanico è pura illusione nostalgica. Naturalmente è (purtroppo) innegabile che molti elementi fanatici parteciparono con i nazisti a rastrellamenti e stragi, come pure è innegabile è il fuggi fuggi da tali formazioni durante le ultime settimane di disfatta, al punto da mettere in crisi i comandi partigiani che non potevano e non si fidavano ad accoglierli. Se ne parla nel link del post precedente.
    E' ancora vivo tuo padre?

    Chiedigli se conosceva il partigiano Claudio, zona Roccacigliè, Marsaglia.
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