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se avrai la pazienza di leggere i link che ho postato, ti renderai conto che ................non tutti
Comunali, guai a 5 Stelle da Imperia a Messina
Caos Ad Ancona la lotta interna dura dal 2009. In Sardegna mancano candidati
Il boom e il boomerang. I Cinque Stelle alla prova delle Amministrative si misurano tra grandi aspettative, un flusso di nuovi attivisti e dissidi interni a livello locale, che hanno caratterizzato gli ultimi mesi - in mezza Italia - di preparazione delle liste per le Comunali. Già, perché subito dopo le Politiche (ma, a dire il vero, anche dopo il risultato elettorale in Sicilia alle Regionali) c'è stato un maggior interesse nell'attività del Movimento. Molte facce nuove, sia - come ricordava Beppe Grillo in un post recente - «presunti mentori ed esperti che non hanno avuto alcun merito né ruolo nella definizione del nostro programma», sia militanti e aspiranti candidati.
Linfa, ossigeno, che però non ha solo aiutato la crescita dei Cinque Stelle, ma ha anche alimentato i contrasti tra le fazioni a livello locale. Così, a liste chiuse, sono emersi da nord a sud, screzi e divisioni. A partire proprio dalla Liguria di Grillo, da Imperia (città in cui i Cinque Stelle a febbraio hanno svettato con il 33,6% dei consensi, ndr ).
Il Movimento si è spaccato e si sono presentati addirittura due candidati, con due liste distinte: una, quella ufficiale, capeggiata da Antonio Russo, l'altra nata intorno al Meet-up «Imperia in Movimento» guidata da Giorgio Benedetti. Un distacco, però con strascichi, al punto che i Cinque Stelle con l'appoggio dello «Staff-Studio Legale di Beppe Grillo» hanno diffidato l'ormai ex grillino Benedetti «in quanto parla a nome del M5S/usa simbologia M5S senza esserne autorizzato».
Non escluse nemmeno azioni legali. Ad Ancona, invece, si sta consumando una lotta interna che dura dal 2009. E anche qui è dovuto intervenire il leader dal suo blog per porre fine alla disputa e ufficializzare la candidatura di Andrea Quattrini ( foto) come aspirante sindaco della città. Contro di lui però un documento firmato da 367 «dissidenti» marchigiani, tra cui l'economista Mauro Gallegati, che chiede delle primarie online per la scelta del candidato. La votazione però non si fa, Quattrini resiste e parte la diffida sempre da Grillo per Stefano Stefanelli, uno dei dissidenti. «Nonostante la diffida - scrive Quattrini - Stefanelli sta continuando ad usare illecitamente il simbolo con iniziative che sembrano "porsi in contrasto con quelle poste in essere dai rappresentanti del Movimento che legittimamente si muovono sotto l'insegna dello stesso"».
In Sardegna, invece, nessuna diffida, ma un vuoto palpabile. Nell'isola dove i pentastellati hanno brillato alle Politiche - primo partito con il 29,6% delle preferenze -, alle Amministrative sono quasi assenti dalla competizione: solo tre liste in 36 Comuni al voto. E un'assenza discussa ad Iglesias. Qui a far discutere è un dietrofront dello staff di Grillo, che chiede una fusione tra due distinti gruppi. «La certificazione della nostra lista arriva veramente, ma dopo cinque giorni, improvvisamente ci viene dato uno stop - racconta Fabio Serra su movimento5stelleiglesias.it -. Ci chiedono di valutare il matrimonio con l'altro gruppo. Un matrimonio da combinare con dei perfetti sconosciuti».
Diverso il discorso, infine, a Messina, dove dopo discussioni interne sull'ipotesi di appoggiare Renato Accorinti, il Movimento ha deciso di sostenere la candidatura a sindaco di Maria Cristina Saija: ieri l'ultima proposta, i Cinque Stelle non presenteranno le liste dei candidati di circoscrizione. I quartieri, secondo il M5S, sono illegittimi: la normativa non prevede consigli circoscrizionali nelle città tra 30 mila e 250 mila abitanti. Messina, secondo gli ultimi dati Istat, ha 243.267 abitanti.
non molto differente da altri e ben noti occupatori di poltrone, poltroncine, sdraio e predellini vari