Come promesso a qualche amico, vi disturbo per postare il racconto di questo bel giro che mi è capitato di fare ieri!
Da quella che doveva essere una semplice giornata rubata al maltempo ed alla routine lavorativa, alla fine è venuta fuori una bella "sparata", per me di quasi 850kmche ci ha portato a percorrere alcune delle più belle strade delle Alpi orientali nel nostro Belpaese, ed anche un po' più in la...
Così ci troviamo poco dopo l'alba, io ed il Guru - dalla cui diabolica mente era nata questa idea...- io con la moto tutta inzaccherata dalla violenta pioggia di ieri pomeriggio e lui con le gomme quasi finite...
Osservando questo accessorio sulla Kappona, comincio ad intuire che Guru oggi abbia intenzione di passare molte ore in sella...
Veloce caffettino e via, allora! Incrociando e superando centinaia di mezzi nel traffico assonnato dell'alba, nelle operose vallate vicentine. Da Montecchio verso nord, e poi lungo i curvoni di Priabona fino a Malo (ma perchè qui, sui tornanti in discesa, si trova sempre almeno un pullman? Mi sa che ce n'è sempre uno che aspetta solo di sentir arrivare delle moto per partire ed occupare la carreggiata!).
Dalle parti di Marostica Guru si ferma a rabboccare (io invece avevo fatto il pieno a Montecchio), così mentre aspetto posso ammirare il mondo che si sveglia.
Dopo le noiose strade di valle, ci infiliamo nella suggestiva gola della Valsugana fino a Cismon del Grappa, prendendo poi la Feltrina dopo il tunnel di Arsiè.
Intanto il tempo pare coprirsi sempre di più. Arrivati a Belluno, dopo una deviazione sbagliata dal navigatore (dopo cui decidiamo di riporlo definitivamente, e di proseguire a naso e mappe), ci assale il dubbio che i sedicenti meteorologi ci abbiano tirato la solita fregatura.
Invece, il tempo di uscire dall'abitato, e spuntano meravigliose cime parzialmente innevate e baciate dal sole. Sono solo le otto e mezza, quindi la giornata sembra proprio volgere al bello.
Per i miei gusti, però, fa un freddo becco.Dopo aver decisamente sofferto il caldo nel giretto di ieri, oggi rabbrividisco sotto il giubbotto in cordura, rimpiangendo di non aver indossato almeno la maglietta termica a manica lunga invece della mezza manica...
Si comincia a ragionare solo dopo Ponte delle Alpi, una volta saliti un po' verso il Cadore ed usciti dalle zone in ombra, fermandosi un po' al sole.
Alla successiva sosta benzina, dalle parti di Pieve di Cadore, il benzaro ci confida che un paio di ore prima c'era -1°C...Porcavacca!!! Te credo che avevo freschino...
Finalmente, dopo il tunnel di Comelico, la strada comincia davvero a farsi più divertente.
Passiamo Sappada, circondati dalle maestose Dolomiti Bellunesi, prima di scendere sul versante opposto in Carnia.
La strada è curvosa e divertente.
A Comeglians prendiamo per Ravascletto e poi, a Paluzza, deviamo lungo il Torrente But verso il Passo di Monte Croce Carnico, una suggestiva salita, con alcuni tornanti scavati nella roccia, che ci porta velocemente al confine con l'Austria.
La discesa in terra straniera sarebbe bella e divertente, ma è in pessime condizioni, così sobbalziamo con gli attributi sul serbatoio fino al paese di Mauthen ed alla verdissima vallata del Lesach, che percorriamo a velocità rigorosamente codice fino al bivio verso il Passo Pramollo.
Dopo una salita davvero divertente, abbastanza lenta ma tutta curvoni e larghi tornanti immersi nel bosco, giungiamo su al passo, che ci regala distese di ghiaino sulla carreggiata e suggestivi panorami, in una strana atmosfera un po' fumosa... forse c'è stato un incendio da poco, chissà...
In breve siamo a Pontebba e cerchiamo un posto dove mangiare, che dopo un paio di tentativi troviamo lungo la statale per Tarvisio, nella frazione di San Leopoldo, dove dal loquace proprietario ci viene offerto un buon esempio di cucina friulana.
Da queste parti stanno addobbando tutto di palloncini e nastri rosa. Dapprima penso si tratti di un lieto evento, poi - quando si moltiplicano le case, i cortili, i cancelli, le chiese adornate di rosa, e comincio a vedere vecchie biciclette, ed anche giganteschi fantocci sui pedali esposti un po' ovunque, intuisco che si tratta del Giro d'Italia. Infatti domani passerà proprio da qui.
A Tarvisio prendiamo per la valle di Fusine, da cui facciamo una piccola escursione agli omonimi laghi, su cui incombe il monte Mangart che già pregustiamo, visto che il ristoratore - poco fa - ci ha assicurato che è aperto e raggiungibile.
Ripresa la strada principale, e passato il vecchio confine di stato con la Slovenia, siamo presto a Kranjska Gora da cui prendiamo la salita per il passo Vrsic, tanto cara a Mirco per i tornanti in porfido.
Sono zone queste aspramente combattute durante la Grande Guerra, e la cosa si respira ancora nella sobrietà dei luoghi e nei continui avvistamenti - durante la discesa piena di tornanti e poi nella successiva, lunga e tormentata valle verso Bovec - di vecchi ridotti, forti e postazioni militari (scorgiamo anche l'ingresso di un tunnel dell'epoca nei primi chilometri dopo il passo).
Arriviamo così al cartello della deviazione per il Mangart, dalla cui cima si godrebbe di uno spettacolare panorama, ma che ci appare piuttosto eloquente.
Raggiungiamo così il vicino il confine con l'Italia sul vicino passo del Predil da dove scendiamo nell'omonima valle.
I serbatoi quasi vuoti ci costringono a tornare fino a Tarvisio alla ricerca di un distributore, ma la cosa si rivela un'occasione di percorrere avanti e indietro un bel tratto di strada molto veloce e dotato di divertenti curve da raccordare.
Proseguendo verso Sud Ovest lungo la valle, giungiamo infine a Sella Nevea, dove è stato organizzato una specie di accampamento con tanto di chioschi, wc chimici, camper e tende, per l'arrivo del Giro d'Italia.
Il luogo rimane comunque squallidino, per quanto cosparso di camion della RAI e di veicoli ufficiali pieni di sponsor...
Non ci resta che ridiscendere fino alla trafficata valle del Fella, gustandoci le ultime curve nelle quali impegniamo le ultime energie, dopo quasi 12 ore di sella filate...
Data l'ora ormai abbastanza tarda, a Tolmezzo prendiamo l'autostrada.
Sosta all'autogrill per salutarci.
Dopo aver appurato lo stato terminale della sua gomma posteriore, Mirco decide di rientrare a velocità TIR, lasciandomi libero di forzare un po' i tempi e rientrare ad un'ora umana per la cena a cui sono atteso...
Così mi metto in carena e mi sparo ste due ore rintronanti di pallostrada, fermandomi solo per l'indispensabile ultimo rabbocco di carburante e per uno scatto a questo bel tramonto dietro i Berici.
In definitiva, una gran bella giornata, per cui è valsa la pena di incastrare impegni e doveri fino a crearsi lo spazio per una nuova splendida esperienza con le nostre moto!
Sono cose che fanno bene allo spirito!
Anche se adesso qualche indolenzimento alla schiena lo sento...
Un grande grazie al Guru che è talvolta più spudorato di me, e che con questa proposta mi ha dato l'occasione di... accettarla!
[size=large]QUI[/size] tutte le foto!![]()







che ci ha portato a percorrere alcune delle più belle strade delle Alpi orientali nel nostro Belpaese, ed anche un po' più in la... 

- io con la moto tutta inzaccherata dalla violenta pioggia di ieri pomeriggio e lui con le gomme quasi finite...


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Dopo aver decisamente sofferto il caldo nel
Porcavacca!!! Te credo che avevo freschino... 

































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