
Originariamente Scritto da
rori
Napolitano, per la verità, aveva già dato prova di considerare la nomina dei senatori a vita uno strumento politico fondamentale: la nomina di Mario Monti, appena precedente la sua chiamata al Governo, ne è stato un esempio evidente. Ma oggi la “mossa” di Napolitano ha un significato politico ancora maggiore, se possibile, del precedente.
I 4 senatori appena nominati saranno, probabilmente, decisivi nel caso in cui il Governo Letta dovesse entrare in crisi. Essi, infatti, potrebbero garantire quella manciata di voti necessaria ad un possibile Letta-bis, nel caso in cui Berlusconi dovesse cercare la crisi di Governo e le elezioni anticipate.
Napolitano si dimostra, ancora una volta, il politico più accorto e il vero capo di un Governo di coalizione, delle “larghe intese”, in cui Letta è solo formalmente il Premier, ma non è, in realtà, che l’uomo del Presidente. Il Capo dello Stato – questo è noto – non vuole le elezioni, non è disposto a sciogliere anticipatamente le Camere. E, per questo, egli ha appoggiato la soluzione Violante (rinvio alla Consulta) per salvare Berlusconi. Ma, visto che essa potrebbe non rivelarsi sufficiente, Napolitano ha preparato la contro-mossa: il controllo di 4 nuovi senatori. È sufficiente sedersi ad un tavolo e fare un po’ di calcoli per capire che
un Letta-bis, per ottenere la maggioranza al Senato, avrebbe bisogno – fermi i voti del Pd e dei montiani – giusto di un altro po’ di senatori passati al di là dei ranghi (chiamatelo tradimento, compravendita, libero mandato, come volete),
nonché proprio di altri 3 o 4 senatori. Che siano proprio i senatori a vita di nuova nomina?
Blog di Beppe Grillo
