L’Italia, secondo il Telegraph, starebbe meglio fuori dall’Eurozona.
Anche perchè la Germania ha ormai accumulato un surplus commerciale di 1.400 miliardi di dollari, il 50% del pil tedesco, mentre l’Italia perde competitività dal 1996.
Una situazione che porta paradossalmente i tedeschi a crescere (anche) a nostre spese.
Secondo il rapporto l’Italia si troverebbe nella settima fase del “ciclo di Frenkel“, quella del collasso.
Le ragioni risiedono in un’unione monetaria che non soddisfa nessuna delle quattro condizioni obbligatorie per la sua esistenza: perfetta mobilità del lavoro, flessibilità di prezzi e salari, trasferimenti fiscali e cicli economici allineati.
Poi cìè il macigno del debito pubblico che preoccupa... secondo il Prof.Giuseppe Ragusa della Luiss Guido Carli di Roma, il debito pubblico potrebbe arrivare al 150% del pil in pochissimi anni, perché anche con una crescita dello 0,6%, il rapporto tra debito e pil potrebbe aumentare del 5% all’anno.
E la politica italiana non starebbe facendo nulla, limitandosi a sperare che la ripresa del resto dell’Eurozona possa trascinare anche la nostra economia.
In più, la vita media residua del debito è scesa da 7,6 a 6,4 anni, perché il Tesoro ha dovuto spostarsi sulle scadenze brevi, visto che la BCE ha acquistato titoli con scadenza residua fino a tre anni.
A fronte di questa grave crisi, l’euro si è apprezzato dell’8% da giugno contro il dollaro USA, un fatto che non può che aggravare lo stato di un’economia alle prese con un tasso di disoccupazione record da 36 anni a questa parte.
Resta agli italiani la decisione finale sul proprio destino.
Mediobanca hints at Italian euro exit unless Germany shifts on EMU policy - Telegraph