Infatti si avvicina il natale e la mia memoria corre a tanti anni fa, quando seduto in uno scompartimento di seconda classe di un treno a lunga percorrenza e in perenne ritardo, ritornavo a casa dalla città che mi ospitava come universitario.
E in quell'aria carica di afrori ed umori sentivo fare discorsi similari a questi.
E con un sospiro esclamavo con aria contrita: "che tempi!".
Così, giusto per partecipare.