La merda.
"Niente accade come l'avremmo voluto nè come l'avevamo previsto. Nella nostra famiglia nasce un mongoloide. Una persona vicina muore.Scoppia una guerra. Perdiamo il nostro impiego o temiamo di perderlo. Per strada vediamo mendicanti, povera gente che non ha casa per dormire la notte. Potremmo essere al loro posto. Ci ammaliamo. Siamo scontenti del nostro lavoro o infelici in amore. Non siamo liberi. I nostri genitori sono indegni, abbiamo sempre di che rimproverarli. I nostri figli ci deludono. Siamo stanchi, lavoriamo troppo. Abbiamo pesanti responsabilità. Non abbiamo abbastanza tempo "per noi". Il nostro partner ci lascia. Siamo soli da molto tempo. Diventeremo vecchi, molto vecchi. Non abbiamo realizzato i nostri sogni. Moriremo. Niente va veramente bene. Non vi sono che soluzioni provvisorie. Tutto crolla e si disfa, lentamente o bruscamente. Quando gli eventi vanno esattamente per il verso che vogliamo, abbiamo fortuna, è tutto ed è temporaneo. Ma troviamo sempre un motivo di insoddisfazione. Anche quando tutto va per il meglio abbiamo paura. Rifiutiamo di accettare che il caos è normale, che si tratta della situazione base. Più teniamo a che le cose siano esattamente come le vorremmo, più la sofferenza aumenta. Vorremmo tanto che gli eventi si conformassero all'ordine che abbiamo tanto promulgato, alle immagini che disegnamo nelle nostre teste, alle parole che pronunciamo, ai concetti che fabbrichiamo. Siamo bambini viziati, dittatori. Perchè le cose dovrebbero andare in modo diverso da come vanno? Cos'è questo sogno di un mondo senza morte, senza malattia, senza vecchiaia, senza nascita, senza incidenti, senza disordine, senza invenzioni, senza novità, senza sparizioni, senza sorpresa, senza errore, senza sofferenza, dove tutto si sviluppa secondo i nostri desideri? Non è il mondo reale ma il desiderio a non essere ragionevole. Quando diventeremo adulti?
Gli eventi della nostra vita, come quelli del mondo, sono assurdi, strani, disordinati, mossi da passioni, odi, desideri, concetti e pensieri del tutto illusori. Abbandoniamo ogni idea di un universo stabile, rassicurante, normale, ordinato, che obbedirebbe a non si sa quale ragione.
La realtà è spiacevole ma è la realtà. La verità puzza ma è la verità. Attraverso le nostre idee, le nostre teorie, attraverso la nostra costante ricerca della nostra soddisfazione e dei nostri calcoli, tentiamo di distrarci, senza troppo riuscirci, dall'enormità della sofferenza che è ovunque.
Guarda la merda che è nel mondo. E' la stessa merda che c'è dentro di te: l'idiozia, la collera, la violenza, l'arroganza, la gelosia, la paura, la vergogna, l'autodistruzione.
Se ti colpevolizzi sei un vigliacco.
Se accusi gli altri, il mondo, il sistema, gli stranieri e quant'altro, sei un gran vigliacco.
E se non vuoi vedere la merda sei il peggiore dei vigliacchi.
Il coraggio sta nel rimanere lì. Nel lavorare con la merda. Nell'accettarla per ciò che è. Nel vedere che è vuota. Nel capire fin nel midollo delle tue ossa che la merda è un sogno di merda.
Ciò che succede agli esseri non ha visibilmente alcun rapporto con la giustizia, con il merito, con la retribuzione degli atti, o almeno con le rappresentazioni che ce ne facciamo. Questo non ci deve impedire di compiere tutto ciò che facciamo nel migliore dei modi e in piena coscienza. Per buono o cattivo che sia, il risultato non ci riguarda."

La medaglia di cioccolato.
"Siamo tutti imbarcati su questa nave di folli senza capitano, che la tempesta trascina verso gli scogli. Allora perchè dilaniarsi, invidiarsi, disprezzarsi, procurarsi sofferenza? Non vedi che morirai? Avrai un po' di compassione per te stesso? Non vedi che tutti moriranno, come te, che tutti sono in preda, come te, a mali senza rimedio? Avrai compassione per loro?
Senti la vacuità di tutte queste distinzioni di sesso, di età, di razza, di nazionalità, di classe sociale, di titoli, "d'intelligenza", di bontà, di ricchezza, di religione e altro ancora? Sembrano gli ospiti di un manicomio colti da coléra che si contendono medaglie di cioccolato mentre sta affondando il battello sul quale erano stati messi in quarantena. Gli unici che si distinguono alleviano la sofferenza degli altri prima di sparire con loro. Amano.
Le persone si battono per arrivare al vertice della gerarchia, si disperano per rimanere alla base della piramide o si glorificano per essere arrivate al pinnacolo. Altri si battono per sapere quale sia la gerarchia delle gerarchie. Chi detiene il primato? La celebrità? La ricchezza? Il potere? La conoscenza? La creatività? Il piacere? La tranquillità? La moralità? La santità? Se credi che la superiorità nella saggezza o nella spiritualità sia preferibile ad una superiorità nel denaro o nell'erudizione, non hai capito niente. Ciò che bisogna capire è che niente e nessuno è superiore a niente e nessuno, che tutti sono uguali, unici e insostituibili e che solo l'amore (amore di sè e degli altri è lo stesso amore) solo l'amore allevia la sofferenza; l'amore che irradia nella sfera infinita dell'istante."