Dal Corriere sulla sentenza Dell'Utri di ieri:
[omissis]
Quel verdetto era stato parzialmente corretto in secondo grado, in un processo assai più rapido del primo, iniziato il 16 aprile del 2010 e conclusosi il 29 giugno dello stesso anno quando la Corte di Appello, presieduta da Claudio Dall’Acqua, aveva ridotto a sette anni la pena per Dell’Utri, a fronte di una richiesta di 11 anni formulata dal procuratore generale Antonio Gatto. I giudici avevano ritenuto provati i rapporti tra Dell’Utri e la mafia fino al 1992 mentre lo avevano assolto «perché il fatto non sussiste» per i fatti successivi. Aveva però retto l’impianto accusatorio, ribadito anche oggi dal Pg della Cassazione, secondo cui Dell’Utri avrebbe fatto da mediatore tra Cosa nostra e Silvio Berlusconi, e lo avrebbe tra l’altro convinto ad assumere come stalliere ad Arcore il boss Vittorio Magano, morto di cancro in carcere.
Questo significa, nero su bianco, che il signor Berlusconi ha intrattenuto rapporti in un certo senso d'affari, prima di entrare in politica, e li poi continuati e rafforzati dopo con appartenenti alla cosca mafiosa dominante, arrivando ad incontrare Stefano Bontade.
Insomma erano quasi amici.
Quindi per circa 12 anni siamo stati governati da una specie di cosca mafiosa, più o meno.
Ora, so che noi intelligentoni questa cosa la sappiamo da un pezzo, ma adesso è,come dire, certificata su un atto pubblico.
La cosa dovrebbe interessare a qualcuno lassù nelle istituzioni, magari chi ogni piè sospinto si pretende difensore dei Valori Costituzionali.