Ciriaco De Mita è il sindaco di Nusco, sua città natale collocata in Irpinia. La vittoria di Ciriaco De Mita non e' stata mai in discussione dai compaesani, anche se l'86enne leader della Dc ai suoi piu' stretti collaboratori aveva confidato che se si fosse andati sotto l'80% sarebbe stata una sconfitta.

Una campagna elettorale poco social e molto 'porta a porta', vecchio stile, vecchio stampo, come i manifesti, comparsi sulle cantonate di Nusco appena una settimana fa. Niente faccione sorridente che si affacciava sul panorama delle campagne elettorali nazionali.

Ha scelto un grande scudo crociato sul fondo blu, il nome per esteso De Mita Luigi Ciriaco e uno slogan che non si leggeva da anni "Vota lista numero 1". A presidiare il seggio, la figlia Antonia che si lancia un un grande abbraccio quando arrivano il padre e la madre Annamaria, vestita di rosso, come ai tempi della visita di Raissa Gorbaciova. Qualcuno lo accoglie con l'esclamazione "il nuovo sindaco di Nusco" e De Mita, ironizzando sulle tante critiche alla sua eta', ribatte pronto "il vecchio sindaco".

E con i cronisti per il commento a caldo sulla vittoria riprende il tono formale per lo stesso concetto. "Voglio ringraziare gli elettori di Nunsco - dice - perche' un cosi' largo consenso dimostra che hanno afferrato che la novita' vera sta nella continuazione della storia. Il nuovo lo si costruisce continuando la storia".

E lascia i suoi concittadini ai festeggiamenti per tornare a casa, dove ha trascorso l'intera giornata in attesa dei risultati. Non ci sara' una festa in piazza, tutto e' rimandato al giorno dell'insediamento quando Ciriaco prendera' il posto che per cinque anni e' stato del nipote ribelle Giuseppe De Mita. De Mita ha raccolto 1.136 preferenze, mentre la sfidante Secchiano 336 voti. A recarsi alle urne a Nusco il 49% degli aventi diritto.

L'uomo politico, 86 anni, e' stato presidente del Consiglio dei ministri, 4 volte ministro, presidente della Democrazia cristiana, deputato dal 1963 al 2008 ed eurodeputato dal 2009. Dopo la Dc, fatto parte dei Popolari, della Margherita e poi del progetto Pd, uscendone per problemi connessi allo Statuto e avvicinandosi all'Udc.