Primi commenti.
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Giornata in pistaTrecentochilometridicurve. Fa una bella impressione pronunciarlo no? Provate a pensarci. Un lungo, lunghissimo serpentone asfaltato che si srotola sinuoso tra le valli e le montagne catalane, per l'occasione baciate - o forse è meglio dire incendiate - da un sole spendente. E il test team e le naked a correrci sopra, con frequenti soste per i cambi moto, le chiacchere, i giudizi. Giudizi per alcuni versi sorprendenti, in verità.
LE “TRANQUILLE” CONTRO LE “SUPERBIKE”
Oggi non abbiamo certo eletto la vincitrice, d'altronde non siamo che al secondo dei sette giorni della nostra maxi prova; però cominciamo a chiarirci le idee. E contrariamente a quanto ci aspettavamo prima di guidare (cliccate qui per il sondaggio) tutte insieme le "nude", le più potenti (Kappa, Aprilia, BMW) non stanno facendo... piazza pulita. Tutt'altro. Sono moto meravigliose ma impegnative, ed ecco che nei tratti più tortuosi e divertenti non riescono a offrire una guida naturale e spensierata, cosa che invece riesce benissimo a moto sulla carta magari meno interessanti, ma incredibilmente piacevoli una volta in sella. Parliamo di vecchie glorie come la Honda CB1000R, di nuove proposte come la Ducati Monster 1200 S, di icone come la Triumph Speed Triple R. Che sia la rivincita della razionalità sulla follia? È presto per dirlo, ma dovendo sintetizzare il sentimento odierno del test team potremmo dire qualcosa del genere. Riconoscendo che il percorso tortuoso ha influito molto su questo. Facilmente le tre astronavi avranno modo di rifarsi, in fondo in fondo siamo tutti affascinati da loro. E poi, ci aspetta LA PISTA (e la visita alla cittadina di Marc Marquez). Quale andrà meglio? Si accettano scommesse.
Quarto giorno :la pioggiaGiornata "racing", quella di mercoledì. Anche da un punto di vista, diciamo così, didattico. La mattina il Test Team si è recato nella cittadina di Cervera, dove è nato Marc Marquez, e dove c'è un'esposizione a lui dedicata. Davanti alle 125 GP con le quali ha vinto tanto, anche il Mondiale, alla Moto2 con la quale ha conquistato il secondo dei suoi tre titoli, ai trofei e alle foto, i nostri nove tester si sono lasciati trasportare dalla storia del giovane campionissimo in religioso silenzio, con la incofessata sensazione che, chissà, poter toccare con mano tutti quei "pezzi" di Marc avrebbe potuto regalare loro un po' del suo talento...
IMMEDESIMARSI IN MARQUEZ
Ovvio che così non è stato, ma senza dubbio quando poco più tardi siamo arrivati sul circuito di Alcarras; eravamo carichi come molle e pronti come non mai a "spremere" le nostre moto più “pistaiole”. Ovvero la Aprilia Tuono V4 R ABS e la BMW S 1000 R, le due SBK scarenate del gruppo, ma certamente anche la KTM 1290 SuperDuke R, l'unica tra le altre ad avere le carte in regola per giocarsela con quelle due - nello specifico 180 cavallini e una ciclistica invidiabile. Con le Dunlop KR slick calde e la telemetria montata ci siamo lanciati sui saliscendi del bellissimo quanto tecnico circuito catalano, scambiandoci spesso moto e sensazioni.
VELOCE COME UN TUONO
Chi l'ha spuntata alla fine è stata Aprilia grazie a tutte le caratteristiche che rendono unica la RSV4, e che si rispecchiano vividamente in lei. È una moto che disegna traiettorie ottimali come nessun'altra, con una grande luce a terra, un'ottima trazione, un'ottima elettronica, un gran motore, una strepitosa stabilità. Non ultimo, è una moto che riesce a dare al pilota una strepitosa confidenza, e a rendere la guida nient'altro che puro divertimento. E quale miglior concetto se non quello del divertimento può descrivere la Kappa in pista? La SuperDuke è la moto più "diversa" tra le tre, con la sua posizione di guida molto alta e il suo bicilindrico tutto coppia e impennate e, tra un traverso (ottimamente controllato dell'elettronica) e un monoruota a 180 all'ora, è pure velocissima. I tempi su giro, che troverete sul numero di luglio, vi sorprenderanno... Veloce in modo mostruoso è la BMW S 1000 R, che però non è stata all'altezza della Tuono, sua rivale diretta. Troppo basse le pedane e troppo morbide le sospensioni per poter sfruttare al meglio quel 4 cilindri da urlo; e così lascia qualche decimo per strada.
LE FOLLI SANNO ANCORA EMOZIONARE
È tutto? No di certo. Vi ricordiamo che questo (dopo il giorno 1 e il giorno 2 sui Pirenei) non è stato che il primo dei due "round" tra i cordoli previsti nella nostra maxi comparativa in Catalunya, terra che ci piace ogni giorno di più. Il secondo sarà venerdì sul circuito di Calafat, e chissà che le cose non possano cambiare. Se c'è una cosa certa è che oggi, le maxinaked più folli e potenti, hanno riconquistato il Test Team. Cliccate qui per vedere le foto delle moto in azione!
Test Team bagnato Test Team fortunato, si dice. In effetti, quando ieri pomeriggio abbiamo visto all'orizzonte minacciosi nuvoloni neri che sputavano tanto di lampi, ci siamo sentiti proprio fortunati. È la verità: il nostro tragitto tra Camí Illes e Tortosa si era fatto tanto caldo che tutti speravamo in una bella doccia fresca, e così, quando la pioggia è arrivata, l'abbiamo accolta come un regalo. Umido ma infinitamente piacevole. E a quel punto fa niente se gli ultimi km di curve sono stati "rovinati".
L’ELETTRONICA CHE AIUTA
Le idee ormai le abbiamo abbastanza chiare, e presto metteremo insieme i voti di tutti per eleggere la vincitrice. In più, il bagnato ci ha dato la possibilità di valutare le protagoniste da un punto di vista un po' diverso da quello tradizionale - piegano così, accelerano cosà. È balzato subito all'occhio il fatto che Yamaha è l'unica senza ABS, e risulta quella con la quale ci si sente meno sicuri in frenata, soprattutto quando bisogna decelerare rapidamente: con tutte le altre si possono strizzare i freni senza timore. Abbiamo constatato che le moto più potenti e moderne - Aprilia, BMW, Ducati e KTM - sono tutt'altro che ingestibili, grazie a mappature di motore dedicate a situazioni di questo tipo e a controlli di trazione ben funzionanti, che tolgono più di un pensiero sui tratti davvero insidiosi.
SI GUIDA ANCHE SENZA TRACTION
E in fin dei conti ci siamo trovati bene anche con le moto più vecchiotte e/o non dotate di TC (Triumph, Honda, Kawa e Yamaha), perché hanno erogazioni molto lineari (forse un po' troppo effetto on-off per la FZ1), anche se questo non toglie che l'idea di avere un cervello elettronico attento a sorvegliare l'aderenza della ruota posteriore permette di guidare con più tranquillità. Certo che finché le strade sono state baciate dal sole, la Aprilia Tuono è salita in cattedra...