Io non ho nessuna sicurezza, l'ho ripetuto fin troppe volte. Semplicemente non credo alle campagne su un presidente complottista e depositario di segreti inconfessabili e ho riportato come esempio delle ipotesi che ritengo più verosimili. Verosimili non ha lo stesso significato di vere.
Un'altra puramente immaginaria ma che avrebbe lo stesso peso di ogni altra ipotesi, potrebbe essere che in una telefonata Giorgio si sia lamentato con Nicola perché Clio non lo fa più trombare. E sarebbe suo diritto che questa ipotetica conversazione, estranea alle indagini per ammissione dei magistrati stessi, rimanga coperta da privacy.
Faccio notare che pur se le intercettazioni, ascoltate dai magistrati prima di essere distrutte anche se non trascritte, non esistono più, Napolitano è stato a deporre e le domande che gli hanno rivolte sono state piuttosto vaghe e generiche. Se chi lo interrogava conosceva argomenti scottanti intercorsi tra lui e Mancino come mai non lo ha messo alle strette?
Tra l'altro ho l'impressione che, anche alla luce di quanto risulta dalla deposizione di Napolitano, la vicenda trattativa stato mafia sia destinata a sgonfiarsi come in passato altre portate avanti da magistrati d'assalto dello stesso calibro di Ingroia e Di Matteo. Chi vivrà vedrà.