
Originariamente Scritto da
Osva75
E via che si ricomincia con Burnout che peraltro si diverte tantissimo.
Io vorrei dire solo due cose semplici semplici. A me interessa molto l'esperienza diretta di Tonydaytona, ma questo non toglie che ognuno possa dire la sua anche senza avere esperienze così forti. Altrimenti uno non puà parlare se non gira in 1' e 50", o se non ha avuto 34 moto, o non ha fatto politica e via dicendo...
In secondo luogo voglio dire ancora a Tonydaytona (sempre con la massima serenità), che in un post precedente raccontava di avere visto cose orribili nelle sue esperienze in zone "calde" non europee, che quello che ha visto è la testimonianza che non è (come dicevi) la guerra dell'Islam contro l'occidente, ma la guerra degli estremisti islamici contro tutti il resto del mondo, molto spesso contro altri musulmani e per la stragrande maggioranza delle volte ciò accade in medio oriente. Quello che ha mostrato Warst ne è un'esempio terrificante con immagini che mi toglieranno il sonno stanotte.
COsì come mi toglerà il sonno questo:
La Stampa - Nigeria, strage Boko Haram: si temono 2000 morti
Sembra impossibile che accada, eppure è così, semplicemente orribile. Come è orribile che non se ne parli quasi.
Per il resto continuo a sostenere la complessità della questione che non si può risolvere con slogan e tifo da stadio.
Altra cosa errata è dire che i moderati non prendono la distanza e non condannano.
Persino Hamas (e dico Hamas, mica il circolo delle giovani marmotte) ha condannato duramente. E di prese di distanza ne trovi a mazzi.
A volte vengono fatte richieste assurde (tipo strappare una bandiera che inneggia alla propria religione).
Poi, ripeto, delle zone grigie e dei problemi legati alla sicurezza delle persone che vengono in Occidente esistono, è inutile negarlo, ci sono evidentemente elementi che si nascondono dietro altri musulmani del tutto estranei.
Così come ci sono delle difficoltà a coniugare il loro modo di vivere con il nostro, ci sono cose che noi non comprendiamo e cose che loro non comprendono di noi. E' ovvio dire che noi siamo convinti di essere nel giusto.
Ma queste incomprensioni generano acredine, che va superata con il dialogo, non con l'isolamento in gruppi omogenei.
Questa non è una guerra, è guerriglia fatta da cellule indipendenti, nascoste in un tessuto sociale che andrebbe analizzato bene, per fare in modo che non diventi brodo di coltura di nuovi estremisti.
Ed in questo le periferie di di Parigi, guarda caso, sono un pessimo esempio.
Mi sono dilungato.