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Ho già illustrato ampiamente altre volte la questione dei debiti di guerra della Germania dal 1919 in poi e non ho voglia di ripetere tutta la storia.
È una questione molto diversa, quelle sanzioni erano cominciate in maniera vessatoria e nel 1946 la Germania si impegnò a pagarle per questioni di onorabilità. Poi una parte fu condonata per motivi di politica atlantica. Intanto i tedeschi hanno sempre lavorato e prodotto ricchezza con le loro forze ripartendo da una distruzione pressoché totale.
La Grecia invece non è stata vessata da nessuno e si è bruciata una fortuna con le sue mani in tempi recenti con una politica di dissennato assistenzialismo, clientelismo e corruzione che a quanto pare Tsipras non rinnega per niente. Esenzioni fiscali assurde, come quella per gli armatori che praticamente non pagano tasse, oppure l'IVA agevolata per le isole, che lasciata l'antica povertà, grazie al turismo sono ora la parte più ricca del paese (quasi tutto in nero, naturalmente). Ci sono esenzioni fiscali per 4 miliardi l'anno oltre che 72 miliardi di imposte e sanzioni arretrate che nessuno esige e una evasione fiscale incalcolabile in quanto non esistono mezzi informatici per perseguirla e il fisco funziona con le bustarelle.
Nessuno speculatore li ha sfuttati per avere risorse del loro paese, non sono uno stato sudamericano o africano ricco di materie prime.
Li avrebbe sfruttati chi ha acquistato bond che emettevano per finanziare il loro dissesto economico e che ce ne ha già rimesso la metà se va bene? O chi ha venduto loro i beni che importano dal mercato internazionale? Ma cosa sono questi ragionamenti da centri sociali?
Io non li guardo con aria schifata, mi fanno pena ma quando il super economista Varufakis dice che non hanno nessuna intenzione di rimborsare prossimamente i bond "che il sig. Trichet non doveva acquistare" sinceramente mi sento preso per il culo soprattutto per i 40 miliardi che ci ha messo l'Italia che già ha i suoi problemi.
E ti pregherei di mollare lì con la storia del gruzzoletto, come se tu fossi uno che non ha nulla da perdere per cui può auspicare l'arrivo delle rivoluzionarie teorie economiche di Grillo mentre io si.
L'Italia prima di arrivare al punto della Grecia deve dissipare ancora moltissimo e quando ci fossero le prime avvisaglie non aspetto certo gli economisti della decrescita felice, ma realizzo qui e me e vado a malincuore in Svizzera o in un altro paese più sensato per gli anni che mi rimangono da vivere, smettendo di finanziarvi con le mie tasse. E magari ci incontro pure Grillo, mentre chi lo ha votato decresce felicemente. Ognuno si faccia i suoi conti, pensi ai gruzzoletti propri se li ha e decida cosa gli convien meglio.
Ah, sinceramente mi pare che la figura di chi lavora, suda e si impegna dalla mattina alla sera assomigli più ad un tedesco che ad un greco, anche se i tedeschi non mi sono stati mai simpatici.