se continua puoi sempre parcheggiargli l'elicottero sull'auto.
se continua puoi sempre parcheggiargli l'elicottero sull'auto.
Io penso che se nelle scuole ci fossero più momenti dedicati all'educazione civica,alla discussione civile di fatti di politica e attualità,sarebbe meno probabile che la trattazione di tali argomenti sia lasciata all'iniziativa di qualche professore "rivoluzionario" e magari frustrato.
Ricordo che l'ultimo anno di liceo avevo un prof di matematica che finito l'anno scolastico sarebbe andato in pensione...l'ora di matematica era diventata un momento di propaganda "anti-berlusconiana"va bene che berlusconi è quello che è,ma a posteriori ritengo che per quanto le intenzioni del prof fossero nobili non erano quello il luogo ne il momento per parlarne.
Jap,secondo me ti sei mosso egregiamente su un terreno molto complicato,ti stimo![]()
"se corri come un fulmine,ti schianti come un tuono"
Le "mie" Langhe. Capitolo 2-3 (pag 4)
La GaveSpeed!
GIAMMAI.. Scelta sua....
Il preside molto assertivo ha risposto
"Salve,
ho date le opportune direttive a tutti i docenti della classe , in particolare ho chiarito che data la delicatezza degli argomenti e l'età degli allievi, gli interventi debbano comunque essere di tipo descrittivo, evitando commenti e giudizi inappropriati . Il tutto comunque teso a dare agli studenti opportuni strumenti culturali e di critica e comunque miranti all'educazione civile e morale dei discenti.
Distinti Saluti
Il D.S."
Speriamo bene!
Ultima modifica di japkiller; 20/11/2015 alle 12:05 Motivo: Unione Post Automatica
Sezione Romana Triumph
Siculo nel cuore!!!
Io concordo con la tua linea da padre di due bimbe.
"Sono una persona fragile. Mi si rompono subito i coglioni". (Anonimo).
Mah...anch'io ho una figlia di 14 anni,solo che è diffidente di suo e non prende nulla per oro colato.
Resta il fatto,che 14/15/16 anni sono anche l'età dove si forma una coscienza"politica".
Resta il fatto,che un professore anche solo di religione,ha un ascendente sugli studenti che un genitore per forza di cose non ha.
Resta il fatto che contrapporsi,sopratutto nel modo errato,contestandolo apertamente o peggio aspettandolo fuori dalla scuola si quanto di peggio un genitore possa fare agli occhi del figlio,guai ad insegnargli che con la violenza si possono imporre le proprie idee.
Io cercherei di smontare le tesi del professore facendogli vedere le cose dal mio punto di vista,magari suffragando i miei discorsi con delle prove pescandole insieme in internet o sui giornali.
Però,attenzione...perchè a volte quando si cerca emergono verità scomode e occorre esser preparati anche ad avere un punto di vista più elastico.
Sono più che d'accordo, almeno sul metodo, se proprio dovevi lamentarti con l'insegnante o il dirigente scolastico non è stata una buona mossa farlo pesare a tuo figlio, penso che abbia contribuito solo ad aumentare la sua simpatia verso il professore e ti abbia reso ai suoi occhi un po' vecchio ed ottuso.
Ho scritto metodo, Alberto, non merito; la critica per me è insindacabile, a prescindere da che la condivida o meno, in quanto rivolta da un padre a suo figlio, ma non ritengo costruttivo né intelligente essere andati oltre paventando richiami o minacce: sia per quella che è la psicologia di un adolescente (con la conseguenza scritta prima), sia perché ogni sfoggio di forza è solo dimostrazione di debolezza.
Dal mio canto sono in accordo con JAPKILLER per il metodo adottato, ho anche io un figlio che compirà i 15 in primavera, sono anche contento che sia riuscito ad avere un riscontro dal "DS" e spero non sia solo una lettera, ma abbia veramente fatto ciò che ha scritto. Non dico questo perchè sono maligno, la mia supposizione nasce dal fatto che con insegnanti e dirigenti scolastici ho avuto molte esperienze negative, scusate non volevo dilungarmi troppo con i miei trascorsi.
Se qualcuno mai mi chiederà cosa significa sognare, lo porterò in garage e gli mostrerò le mie moto!
Le mie Ragazze
Eddai su, il primo istinto è stato quello di andare ad aspettarlo a scuola, ma poi non lo ha mica fatto e comunque non credo che avesse paventato al figlio un intendimento del genere (o almeno non dice di averlo fatto). Che poi, qualora ci fosse davvero andato, magari ne sarebbe sortito un incontro assolutamente civile e costruttivo: di minacce e di violenza ne parlate voi, jap non ha mica detto che l'intento sarebbe stato quello (che poi avesse davvero avuto voglia di picchiarlo è tutto un altro film: io avrei voglia di farmi MonicaBellucci un giorno sì e l'altro pure, per dire).
Al figlio aveva invece detto che avrebbe scritto una mail al dirigente scolastico, e credo che la disapprovazione del ragazzo derivasse principalmente dal fatto che temeva un sacco di cose che gli saranno passate per la testa: dall'essere etichettato come "spia" -tra cento virgolette, intendiamoci-, all'inimicarsi l'insegnante, dall'essere additato come quello che va a raccontare tutto a papà, al trovarsi contro quei suoi compagni sui quali il discorsetto del professore ha fatto fortemente breccia.
Mi pare però che da come jap ha saputo gestire la faccenda, leggasi i toni assolutamente civili della mail, nonché la raccomandazione sul suo riserbo, il ragazzo possa sentirsi del tutto tutelato nel caso jap gli avesse fatto presente di averla spedita (il che non è per nulla scontato).
"Per quanto buia sia la notte, le stelle non si spengono.
Per quanto dura sia la vita, i sogni non si abbandonano."