Da vecchio audiofilo mi sento di sconsigliarti come primo approccio il vinile, perché, per ottenere un buon suono, richiede investimenti piuttosto cospicui.
Vorrei dire agli amici che hanno scritto nei post precedenti sul vinile che in realtà tra gli amatori è un supporto molto diffuso non solo per questione di moda, ma perché offre spesso un suono più caldo (non più fedele come molti sostengono) e sopratutto, rispetto al CD, la loro minore capacità dinamica, che normalmente sarebbe un difetto, ha permesso alle registrazioni su vinile di non subire la compressione dinamica (che nulla ha che vedere con la compressione dei dati) che invece è toccata a molte delle registrazioni presenti su CD (soprattutto dagli anni 90 in poi). Quindi pur essendo il CD in grado di offrire suoni con dinamiche quasi doppie rispetto agli LP di fatto spesso contenevano registrazioni qualitativamente pessime. Da qui è nato il ritorno al vinile. Con l'avvento della musica liquida le cose sono drasticamente cambiate e , sebbene la maggior parte degli audiofili non lo ammetta, oggi catene interamente digitali (con l'ovvia esclusione dei diffusori) possono offrire suoni inarrivabili, come ha dimostrato TAD con i suoi prodotti (ma stiamo parlando di cifre a cinque zeri). Tornando con i piedi per terra si può allestire un buon impianto anche con spese modeste, ma l'importante è innanzitutto ascoltare per capire quali siano i propri gusti, quale sia il tipo di suono che si cerca.