In Portogallo fino ai primi anni duemila la situazione riguardanti le droghe era a livelli tragici, ora non basarti esclusivamente sul link che ho riportato sopra, se ne hai voglia e ti fai un giro in rete di testimonianze su come e quanto abbia funzionato la loro politica di decriminalizzazione e depenalizzazione ne trovi a iosa, siamo a livelli che sono riusciti a recuperare intere piazze cittadine che fino a meno di dieci anni fa erano in mano alla malavita, hanno recuperato interi quartieri e abbassato la spesa sociale e sanitaria perché hanno ridotto le problematiche relative al consumo di droghe, pesanti e leggere. Soluzioni tipo "L'unico modo per azzerare il mercato delle droghe è fare a meno di consumarle" sono mera utopia, detta terra terra la gente si droga perché piace, cosi come beve e va a troie, in tutte le latitudini di tutto il mondo, poi può piacere o meno scoprire questa semplice verità, ma il fatto che a te (te per dire qualcuno che non fa uso di sostanze, nulla di personale capiamoci) non piaccia non la rende meno vera... Bisognerebbe riconoscere che è un problema che esiste, senza falsi moralismi e menate varie, e affrontarlo come si converrebbe ad un paese civile (questo non vale solo per l'Italia, beninteso).
Poi si, credo che facendo conoscere gli effetti di tutte le sostanze, modi di assunzione, rischi e pericoli di abusi vari, si possa responsabilizzare il consumatore, e avere di conseguenza un impatto socio-sanitario meno pesante sulla collettività.
Esperimenti in questo senso sono stati fatti in diversi paesi e con diverse modalità, con svariati successi, almeno fino a che il benpensante di turno non ha cominciato ad urlare SALVIAMO I NOSTRI RAGAZZI DALLA DROGA, accusando di istigazione all'uso di sostanze chi invece cerca di combattere il fenomeno.
Ok, ma non mi sembra di aver scritto che si tratta di una priorità assoluta. Però analizzando bene la cosa non si può negare che dei vantaggi ci possono essere. Pensiamo solo a cosa succede ora, e restiamo solo sul tema della cannabis; qui non è legale, ma esiste un forte consumo da nord a sud, isole comprese, da qualche parte la gente la compra, e da chi se non la trovi in negozio? Ora, visto il volume d'affari non di poco conto, c'è un interesse della criminalità organizzata a far si che sia reperibile sul mercato, e si sa come vanno queste cose, tu chiudi un occhio sui miei traffici, io ti procuro pacchetti di voti (tanti voti), ed ecco fiorire una buona parte della corruzione di cui ci lamentiamo tutti.
Se poi vogliamo far finta di non sapere che le varie mafie di tutto il mondo (in particolare in Italia, prova a vedere cosa combina la 'ndrangheta ANCHE con lo spaccio di derivati della cannabis e che volume di affari si è sviluppato) si finanziano in gran parte con il traffico di stupefacenti è un altro discorso...