Premessa e prima parte
La regolazione delle sospensioni di una moto è un'operazione molto complessa e richiede una grande esperienza. cercheremo di illustrarne i principi e una volta assimilato il tutto saremo in grado di effettuare semplici regolazioni, comprendendo cosa stiamo facendo e perché: anche se ciò può sembrare una banalità, è già un buon passo avanti, considerando la complessità dell'argomento.
Se invece si desidera tarare le sospensioni per l'uso in pista o perché si ha la necessità di stravolgere l'assetto della moto, è opportuno che rivolgersi a un esperto professionista: ne va della nostra sicurezza!
L'operazione di setup delle sospensioni richiede molto tempo in quanto è opportuno testare in modo approfondito l'esito della regolazione per ogni modifica apportata. Inoltre, tranne che per le piccole variazioni, quando andiamo a regolare un determinato parametro (esempio: il precarico di una molla), dovremmo aggiustare anche tutti gli altri (esempio: freni in estensione e compressione) per riequilibrare il comportamento della sospensione.
E' anche di fondamentale importanza, prima di iniziare a regolare i vari parametri, segnare su un foglio le posizioni di tutti i registri e il comportamento della moto ad ogni variazione, in modo che sia sempre possibile tornare indietro. Ricordarsi di fare sempre piccole variazioni alla volta e testare il risultato, cercando durante il test di isolare mentalmente i comportamenti dell'anteriore e del posteriore della moto.
Ricordare anche che durante le prove gli pneumatici devono essere in ottimo stato ed avere quindi un buon grip, diversamente la moto avrà comportamenti inaspettati e ciò ci fuorvierà nella regolazione delle sospensioni.
Ultima premessa è che non esiste la regolazione perfetta che si possa adattare a tutti in quanto il comportamento della moto, e quindi il setup ideale, dipende fra le altre cose anche dallo stile di guida del pilota.
Cosa sono le sospensioni
Le sospensioni di una moto sono costituite dalle due forcelle, che sono quelle anteriori, e il monoammortizzatore, o ammortizzatore, o più semplicemente mono, che è quello posteriore. Esistono anche moto che anziché le due forcelle hanno un sistema di levaraggio con ammortizzatore sull'anteriore così come esistono moto con il doppio ammortizzatore posteriore anziché il mono.
La sospensione, nella sua forma più semplificata, è costituita da una molla che sostiene un peso e da un sistema idraulico che smorza le oscillazioni prodotte in seguito a una variazione (repentina) della posizione della molla.
Noi abbiamo la possibilità di intervenire sulla sospensione aumentando la "rigidità" della molla (o meglio, la sua costante elastica) ovvero il precarico della molla, possiamo rendere più lento o più veloce il freno idraulico del ritorno, che chiameremo freno in estensione e, ove possibile, potremo anche regolare un freno idraulico che interviene durante la compressione della molla, che chiameremo appunto freno in compressione.
Le sospensioni delle moto da competizione ma anche quelle delle moto sportive più evolute, permettono anche di regolare i fluidi lenti e i fluidi veloci: se ne parla molto negli articoli che si trovano in rete che parlano delle regolazioni delle sospensioni, quindi vediamo un attimo di cosa si tratta.
Quando entriamo in curva, l'anteriore della moto affonda, forcelle e ammortizzatori vengono schiacciati a terra; questo movimento non è repentino quindi il fluido che circola nelle sospensioni seguirà spostamenti lenti, da qui il nome di fluidi lenti. Invece quando effettuiamo la staccata improvvisa, o apriamo di colpo il gas all'uscita della curva, oppure cambiamo velocemente di traiettoria ecc., il fluido effettuerà spostamenti molto veloci, da qui il secondo nome. La regolazione separata dei fluidi lenti e veloci, ci può permettere per esempio di fare affondare poco le sospensioni al momento della staccata (controllando i fluidi veloci) e avere quindi a disposizione una maggiore escursione durante la curva (controllando i fluidi lenti).
Ma non è il caso della nostra moto a meno che non si abbiano delle sospensioni aftermarket.
Scorrevolezza delle forcelle e manutenzione
Prima di iniziare ad operare sulle sospensioni perché magari abbiamo notato comportamenti strani, è necessario che controlliamo la loro efficienza, per sincerarci che i problemi non risiedano altrove.
Se la scorrevolezza delle forcelle non è perfetta, il comportamento della moto subisce notevoli scompensi; la scorrevolezza potrebbe essere compromessa da alcuni fattori quali scarsa manutenzione, incidenti occorsi od errato montaggio.
Per esempio, se abbiamo smontato la ruota anteriore per cambiare la gomma, quando la rimontiamo occorre seguire alcune precauzioni pena un errato parallelismo delle forcelle che ne comprometterebbe appunto la scorrevolezza. Pertanto, prima di serrare il perno della ruota anteriore, occorre dare alcune forti spinte al manubrio (eventualmente azionando la leva del freno anteriore) in modo da fare compiere un affondamento delle forcelle il più ampio possibile, in questo modo le forcelle si sistemano nella posizione ideale; solo a questo punto potremo stringere il perno.
Ricordiamo inoltre che anche la corretta manutenzione delle sospensioni è responsabile la loro efficienza ed è perciò necessario sostituire l'olio ogni 10-15.000 km circa.
Nota sul senso delle regolazioni:
solitamente, le regolazioni aumentano in senso orario e diminuiscono i senso antiorario. Di norma, sulle viti di regolazione c'è scritto l'effetto corrispondente al senso di rotazione, se ciò non fosse riportato, teniamo presente lo standard appena accennato.
Cosa è il Precarico e relativo effetto
Precaricare una molla significa comprimerla un poco prima di applicare un peso.
Per regolare il precarico delle forcelle è necessario ruotare con una chiave la vite esterna, mentre nel mono è necessario allentare la ghiera superiore che funge da "controdado" per quella inferiore, dopodiché regoleremo il precarico della molla agendo sulla ghiera inferiore.
E' opportuno notare che le sospensioni sono sempre precaricate, anche se il registro è a zero, in quanto oppongono una forza superiore a zero alla spinta iniziale; se una molla non fosse precaricata, basterebbe una piccola forza per poterla muovere, anche se poco.
La regolazione del precarico non varia la costante elastica della molla ma solo la sua spinta iniziale, quindi di norma non stravolge l'assetto della moto e si potrebbe agire su questa senza andare a toccare le altre regolazioni. Ciò non è del tutto vero in quanto a rigore quando si aumenta il precarico occorrerebbe aumentare un poco il freno di estensione e viceversa. Inoltre, ciò non è assolutamente vero nel caso il nostro mezzo monti una "molla a passo variabile", come le hyperpro ad esempio cioè una molla nella quale l'elica ha un passo variabile e pertanto la costante elastica (quindi il comportamento della sospensione) varia a seconda della posizione della molla.
Il precarico del mono può essere aumentato quando ad esempio trasportiamo spesso il passeggero o i bagagli; in alcune moto esiste una comoda leva con due posizioni (con passeggero - senza passeggero) attraverso la quale regolarlo molto velocemente, in questo caso non avremo la necessità di compromessi fra quando viaggiamo scarichi o carichi.
Un'altra cosa da notare è che la regolazione del precarico varierà poco o tanto l'altezza da terra della moto in quanto la molla, con il nostro peso sommato a quello della moto, si schiaccerà di meno. Ciò però come già detto in precedenza, comporterà anche una differente guidabilità nelle curve.
segue seconda parte







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