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Discussione: STORIA-25 LUGLIO 1943

  1. #31
    TCP Rider Senior L'avatar di natan
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    beh natan consentimi di controbatterti.quello che dici è vero ma cè un rovescio della medaglia ."Io penso ai ca**i miei e gli altri penseranno ai loro" fa farte di quel rovescio della medaglia della quale noi italiani facciamo parte.
    Avere una unità popolare come stato, credere nella prorpia nazione e nel bene comune dove il proprio tornaconto non è l'unica cosa importante non credo sia un male o un inizio di un eccesso che puo' portare a "devianze" politiche.
    Ci sono stati che ci insegano questo:Francia, Giappone , Inghilterra e non mi sembra di riscontrare in loro anomalie anzi a differenza nostra quando i politic fanno cazzate si muovono tutti come un vero popolo e fanno del gran casino...
    peccato per noi che invece faccaimo tante chiacchere e ci svendiamo per 2€..
    Sai che quel che dici non é poi tanto diverso da quel che penso? Ti sembrerà strano, ma quello che tu chiami Stato, io chiamo Comunità. Non credo che non bisogni organizzarsi per salvaguardare la propria integrità, cultura o che altro. Trovo solo che debba essere fatto sempre con cognizione di causa e non con ubbidienza cieca. Per essere chiari. Io ho vissuto in Francia dove mi sono spesso trovato d'accordo con dei francesi e in disaccordo con degli svizzeri in una medesima discussione. È ovvio che questo non consente al francese di distruggere la mia cultura pensando che la sua sia meglio, é solo che non bisogna ragionare per appartenenze ma bensì per riflessione.
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  3. #32
    TCP Rider Senior L'avatar di ett69
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    Ettore, permettimi, il mio mondo é talmente lontano dal tuo che a volte non riesco a capirti. Questo non toglie niente alla tua persona, che, quotando appieno molti che sono già intervenuti, la trovo deliziosa, fuori dal coro e garbatissima.
    Sono d'accordo con te che dimenticare é un po' come morire. Bisogna però sempre essere attenti e cercare di guardare tra le righe della storia inculcataci, perché spesso ci sono sfumature che da sempre ci hanno voluto nascondere. Io non sono un patriotta, pur vivendo in un paese di grandi patrioti, perché amo pensare all'umo non con una divisa, non con una nazionalità, ma con un cuore che batte. Molti partigiani lo avevano, anche molti ragazzi che hanno militato nelle fila fasciste, perché non é la cecità del momento ma come sei al momento del risveglio quello che più conta, dal momento che é li che si ricostruisce le sorti di un paese. Purtoppo, penso io, se non ci fosse stato uno spirito nazionalistico molte persone non avrebbero sostenuto Hitler, Mussolini, Stalin, Mao e molti altri dittatori. Bisognerebbe sempre mettere al centro della vita la vita stessa, il bene comune, l'individuo, la comunità e non l'amor patrio. Questa é la mia idea, che con il massimo rispetto per la tua potrebbe differenziarci. Spero che le mie parole non siano state offensive per nessuno, se così fosse me ne scuso.
    ciao caro NAT

    grazie della stima che è reciproca

    in effetti siamo distanti come modo di vedere le cose e la vita ma questo non esclude il dialogo, franco diretto e sereno

    Sono anche io d'accordo che è l'uomo che conta ma non può essere un' entità fine a se stessa che vaga nel mondo senza meta; deve esserci un legame, un territorio, dei simboli, dei valori, delle tradizioni, degli usi e dei costumi, delle idee, dei segni tangibili, tutta una serie di cose che legano gli uomini tra loro e li fanno riconoscere come gruppo, forte, compatto ed unito in modo da poter percorrere bene il cammino dell'esistenza, a testa alta sempre

    Per me queste cose sono rappresentate dallo Stato, dalle Istituzioni, dalla Bandiera, dal Tricolore, dai Caduti per la Patria, dai servitori dello Stato, dall'Esercito ecc. ecc. ecc. dalla nostra storia plurimillenaria popolata di grandi Uomini d'armi, da Geni dell'arte, patrimoni inestimabili di menti umane che il mondo ci invidia ancora oggi

    Oggi che vedo cadere e decadere queste cose considerate obsolete e facenti parte di un passato da cancellare vedo però anche che la china la stiamo scendendo invece che risalirla.

    Certo stiamo bene fisicamente, materialmente, abbiamo tutto ciò che ci serve ed anche di +
    ma siamo una Nazione che non sa + quasi niente del suo passato, impantanata nella palude del presente, dal futuro nebuloso perchè popolata di una classe dirigente (figlia della dimenticanza, del rinnegare il passato, della stortura della Storia sui libri e delle lotte intestine) che definirei inadatta per stare nel lecito

    Ma quello che è peggio e gravissimo vedo giovani generazioni disperse, che non credono in niente ed in nessuno, tanto meno in se stesse
    Non è stato + insegnato loro ciò che eravamo, ciò che dobbiamo essere, ciò in cui riconoscersi, ciò che i loro padri, nonni bisnonni hanno fatto, in che direzione andare ed essere partecipi tutti e tutte di una Patria, una Nazione, uno Stato, degno, forte autorevole,
    fatto, costruito, mandato avanti e popolato da uomini e donne, degne forti e autorevoli; da Italiani ed Italiane

    ettore
    Ultima modifica di ett69; 25/07/2007 alle 17:33
    Noi Tireremo Diritto - 4° Reggimento Alpini Paracadutisti "Monte Cervino"
    ▓▓▓▓▓░░░░░▓▓▓▓▓

  4. #33
    TCP Rider Senior L'avatar di natan
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    Citazione Originariamente Scritto da ett69 Visualizza Messaggio
    ciao caro NAT

    grazie della stima che è reciproca

    in effetti siamo distanti come modo di vedere le cose e la vita ma questo non esclude il dialogo, franco diretto e sereno

    Sono anche io d'accordo che è l'uomo che conta ma non può essere un' entità fine a se stessa che vaga nel mondo senza meta; deve esserci un legame, un territorio, dei simboli, dei valori, delle tradizioni, degli usi e dei costumi, delle idee, dei segni tangibili, tutta una serie di cose che legano gli uomini tra loro e li fanno riconoscere come gruppo, forte, compatto ed unito in modo da poter percorrere bene il cammino dell'esistenza, a testa alta sempre

    Per me queste cose sono rappresentate dallo Stato, dalle Istituzioni, dalla Bandiera, dal Tricolore, dai Caduti per la Patria, dai servitori dello Stato, dall'Esercito ecc. ecc. ecc. dalla nostra storia plurimillenaria popolata di grandi Uomini d'armi, da Geni dell'arte, patrimoni inestimabili di menti umane che il mondo ci invidia ancora oggi

    Oggi che vedo cadere e decadere queste cose considerate obsolete e facenti parte di un passato da cancellare vedo però anche che la china la stiamo scendendo invece che risalirla.

    Certo stiamo bene fisicamente, materialmente, abbiamo tutto ciò che ci serve ed anche di +
    ma siamo una Nazione che non sa + quasi niente del suo passato, impantanata nella palude del presente, dal futuro nebuloso perchè popolata di una classe dirigente (figlia della dimenticanza, del rinnegare il passato, della stortura della Storia sui libri e delle lotte intestine) che definirei inadatta per stare nel lecito

    Ma quello che è peggio e gravissimo vedo giovani generazioni disperse, che non credono in niente ed in nessuno, tanto meno in se stesse
    Non è stato + insegnato loro ciò che eravamo, ciò che dobbiamo essere, ciò in cui riconoscersi, ciò che i loro padri, nonni bisnonni hanno fatto, in che direzione andare ed essere partecipi tutti e tutte di una Patria, una Nazione, uno Stato, degno, forte autorevole,
    fatto, costruito, mandato avanti e popolato da uomini e donne, degne forti e autorevoli; da Italiani ed Italiane

    ettore
    Caro Ettore, non sono distante dal tuo pensiero. Anch’io credo fermamente che una società che non ricorda, una società che perde i suoi valori, la sua identità, allo sbando, volta solo al benessere e alla ricchezza non può che declinare inesorabilmente.
    Forse i tuoi valori che vedi rappresentati nelle istituzioni sono traditi dalle istituzioni stesse. Il valore della solidarietà tra esseri umani, quello che spesso decantiamo tra motociclisti, l’appartenenza ad un gruppo non perché appartenenti alla stessa patria ma bensì semplicemente perché esseri umani, dove vengono fatte delle scelte ma non delle discriminazioni. Lo Stato, le istituzioni, la bandiera, ecc. ecc. non possono essere per me il fine, il valore stesso, ma bensì il mezzo perché i miei valori possano emergere. Ma se questi mezzi ci portano lontani dai valori umani che sento dentro, allora questi mezzi non posso che deplorarli. Tu credi in queste istituzioni e da come parli sono sicuro che con gente come te non possono che avvicinarmi, forse non in tutto ma almeno sotto il profilo umano, si.
    Le verre est un liquide lent

  5. #34
    TCP Rider Senior L'avatar di tonidaytona
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    nella vita ho sempre creduto.
    e qualche volta cambiato opinione.

    talvolta accade nel seguire le vicende della politica o piu' semplicemente osservando i comportamenti delle nuove generazioni di sentirsi sopraffatti da un senso di sconforto.
    direi di sconfitta.

    ecco perche' leggendo i vostri precedenti interventi mi sento assai confortato.

    sono cresciuto tra feste dell'unita' e officine meccaniche , maturato ragazzo nell'esercito ( bersaglieri , poi para' ) dove ho scoperto quei valori di cui Ettore parla con tanto orgoglio.
    ho provato quel senso di fierezza e...ardore.
    e sono andato avanti sempre piu' convinto che bisogna spendersi per capire.
    contribuire per poter meritare di contare qualcosa.

    oggi , non saprei bene se definirmi di destra o sinistra.
    certamente uomo , cittadino di una grande nazione , lavoratore e onesto.

    e sono lieto di poter scambiare opinioni su argomenti cosi' importanti con dei veri galantuomini come voi.

    buona serata.
    Le luci delle moto, se viste da lontano, hanno qualcosa di fatato – il faro anteriore che illumina la strada e la luce rossa del posteriore – e tanto sul Gardetta quanto sulla Cannoni è possibile vedere chi ci precede da grandi distanze: sembrano dei pesci luminosi, sospesi nelle profondità degli abissi oceanici.

    Hat 2013 Motociclismo

  6. #35
    TCP Rider Senior L'avatar di votalele
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    Citazione Originariamente Scritto da ett69 Visualizza Messaggio
    ciao caro PIERC

    nessun problema, mai prendersi troppo sul serio
    seri sì ma non seriosi

    ed in effetti non hai mica tutti i torti
    riconosco che è da tarati mentali (quale sono e lo riconosco)
    alle 07.00 del mattino parlare di taluni argomenti anziche dedicarsi a giacere con una giunonica, graziosa, accondiscendente fanciulla; godendone i favori

    ma siccome ormai da tempo sono ritirato a vita privata ed inizio a lavorare alle 07.00, dovendomi comunque alzare presto sono immerso nei miei pensieri e li esterno
    Ho sempre pensato che bisogna guardare sempre avanti con convinzione, determinazione e fiducia ma che altrettanto non ci sia futuro solido se si dimentica , sottovaluta e non si conosce il proprio passato

    ti saluto con onore

    ettore
    Caro ettore ho letto tutti i post della discussione, e apprezzo la pacatezza di tutti quelli intervenuti.
    ammetto che d'istinto avrei buttato giù un'invettiva brutale contro le reminescenze di un passato inglorioso e contro coloro i quali hanno gettato il paese nel disastro e nell'ignominia, ma l'educazione e il rispetto che traspare dagli interventi di tutti hanno frenato( per fortuna ) la mia mano.
    sono d' accordo che nessuno può permettersi di dimenticare il passato, ma proprio per evitare che quelle distorsioni e quegli errori ,che sono evidenti a tutti gli osservatori non faziosi, ritornino a causare danni imprevedibili.
    Viviamo tempi complessi, ed io non ho la pretesa di avere la soluzione in tasca, ma quando sento parlare di Valori ( con la maiuscola) penso che gli unici per cui valga la pena lottare siano quelli che uniscono più che dividere, e quelli che tu hai citato non mi sembra che abbiano questa prerogativa.
    La Ragione deve sorreggerci, ormai il mondo non è più in bianco e nero come quello che tu rimpiangi e vagheggi, deve prevalere in tutti la volontà a risolvere i problemi piuttosto che la tendenza a facili quanto disastrose semplificazioni.
    Con tutto questo ti porgo il mio più profondo rispetto per l'educazione con cui poni le tue Idee.
    Sono vietati messaggi xenofobi, estremistici, offensivi o diffamatori verso: persone di orientamento politico o sessuale diversi dal vostro, le istituzioni, le religioni, comunità, stati, popoli o enti di qualsiasi tipo.La Black Orange

  7. #36
    TCP Rider L'avatar di Acidgreen
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    Citazione Originariamente Scritto da ett69 Visualizza Messaggio
    ciao caro NAT

    grazie della stima che è reciproca

    in effetti siamo distanti come modo di vedere le cose e la vita ma questo non esclude il dialogo, franco diretto e sereno

    Sono anche io d'accordo che è l'uomo che conta ma non può essere un' entità fine a se stessa che vaga nel mondo senza meta; deve esserci un legame, un territorio, dei simboli, dei valori, delle tradizioni, degli usi e dei costumi, delle idee, dei segni tangibili, tutta una serie di cose che legano gli uomini tra loro e li fanno riconoscere come gruppo, forte, compatto ed unito in modo da poter percorrere bene il cammino dell'esistenza, a testa alta sempre

    Per me queste cose sono rappresentate dallo Stato, dalle Istituzioni, dalla Bandiera, dal Tricolore, dai Caduti per la Patria, dai servitori dello Stato, dall'Esercito ecc. ecc. ecc. dalla nostra storia plurimillenaria popolata di grandi Uomini d'armi, da Geni dell'arte, patrimoni inestimabili di menti umane che il mondo ci invidia ancora oggi

    Oggi che vedo cadere e decadere queste cose considerate obsolete e facenti parte di un passato da cancellare vedo però anche che la china la stiamo scendendo invece che risalirla.

    Certo stiamo bene fisicamente, materialmente, abbiamo tutto ciò che ci serve ed anche di +
    ma siamo una Nazione che non sa + quasi niente del suo passato, impantanata nella palude del presente, dal futuro nebuloso perchè popolata di una classe dirigente (figlia della dimenticanza, del rinnegare il passato, della stortura della Storia sui libri e delle lotte intestine) che definirei inadatta per stare nel lecito

    Ma quello che è peggio e gravissimo vedo giovani generazioni disperse, che non credono in niente ed in nessuno, tanto meno in se stesse
    Non è stato + insegnato loro ciò che eravamo, ciò che dobbiamo essere, ciò in cui riconoscersi, ciò che i loro padri, nonni bisnonni hanno fatto, in che direzione andare ed essere partecipi tutti e tutte di una Patria, una Nazione, uno Stato, degno, forte autorevole,
    fatto, costruito, mandato avanti e popolato da uomini e donne, degne forti e autorevoli; da Italiani ed Italiane

    ettore
    Caro Ettore, ancora una volta dai l'occasione di smentire il ricorrente luogo comune per cui i giovani di destra siano rozzi, violenti nei modi e nella lingua e scarsamenti adusi alla lettura e alla scrittura.
    D'altronde essere di Destra è ancora oggi cifra di povertà culturale e spirituale. Quelli di Destra non sono la Meglio Gioventù.
    Ciò detto, consentimi di dirti che un tempo sono stato anch'io un ortodosso, un pò come te, Ettore. Tuttavia il peso dei Fatti, il mio continuo rimuginare su ciò che non doveva accadere e invece è stato, su ciò che era il caso di dire e non è stato detto, soprattuto su ciò che si è fatto, alla fine mi ha reso insostenibile l'acritica adesione emotiva, fisica e intellettuale ad un Pensiero che dal 1938 in poi non è stato più il mio.
    Sì Ettore, quando il Fascismo, tanto è di Lui che si parla, si è macchiato di crimini non umanamente tollerabili nè più da me giustificabili (la promulgazione delle squallide leggi razziali naziste; la scelta di entrare in guerra a fianco di un abominio non definibile umano, un demone chimato Hitler con tutte le note conseguenze, solo per citarne alcuni).
    Da tempo mi sento più in pace con me stesso. Più leggero. Non più complice.
    Ma il punto è che ho capito che non sono stato io a tradire il Fascismo, è stato il Fascismo, quello che Mussolini ha orribilmente trasformato dal 1938 in poi, a tradire me, i miei compatrioti e il mio Paese.
    Quando è diventato Nazi-Fascismo. Quando ha posto la mia Patria al soldo del tedesco. Io non ho smesso di essere quello che sono. Ma quel Fascismo non mi appartiene più.
    Ora potrei allora ricordare che il 29 giugno u.s. è ricorso l'anniversario dell'assassinio del Duce in quel di Dongo. Ricorrenza che in passato mi è capitato di celebrare a Predappio, cosa che non credo mi potrà ricapitare.
    Col massimo rispetto per te, Ettore e la tua "fedeltà" alla linea, che un tempo fu anche la mia, e pienamente d'accordo con te sull'amara condizione che la Nazione tutta vive ormai da tempo, specie i più giovani,
    ti saluto anch'io con Onore.

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