]..Era estate, torrida, l'afa produceva miraggi dalle forme indefinite.
il grande esodo dalla città era alle porte, flotte di macchine cariche di bagagli e di voglia di sdraiarsi al sole.
Questo problema Igor e Renato non lo avevano mai avuto, stancamente appoggiati alla sella dei ferri osservavano incuriositi lucky,così era il nome che avevano scelto dopo interminabili discussioni, il cagnolino che avevano trovato quattro giorni prima abbondonato affamato ed impaurito sulla tangenziale sud, . Igor e Renato erano motociclisti.... quelli veri , della tintarella come sottolineerebbe con parole proprie Igor, non gliene fregava un emerito cazzo.
Igor amava dire " il viaggio conta la meta non importa" .
Solo il viaggio era importante per lui e Igor sentiva importante il ruolo di motociclista. Di essere vivo per il vento che sentiva in faccia. La moto era corpo unico con lui. Avevano freddo, Igor e la sua triumph. Sentivano la pioggia e nei giorni torridi come quello, sbuffavano infastiditi. Tutti e due.
Igor e la ventola del radiatore all'unisono. Due rumori similmente meccanici e umani allo stesso tempo.
Renato era amico di Igor, amico sule serio con o senza la moto. Renato uomo tranquillo e rassegnato alla vita come chi ha passato tante tempeste ma sempre pronto a partire. Due uomini, due cavalli d'acciaio gomma e fumo e un randagio scodinzolante e rumoroso. Una strada e un destino da disegnare come traiettorie in curva.
La velocità e la noncuranza del destino i loro soli bagagli in quel viaggio che ra iniziato qualche ora prima al bar. Annoiati. Svogliati e svuotati dall'afa della pianura, dove l'orizzonte è troppo piatto per promettere emozioni...
mi sono permesso di rivedere l'inizio a modo mio vi piace ?