Eccomi. Dopo aver passato la giovinezza con con motorini (si chiamavano così allora), Moto Guzzi e una strepitosa Honda 400 four; dopo aver messo su famiglia, comprato un camper; dopo esser invecchiato (sono a metà fra i cinquanta e i sessanta, brrr), lo scorso anno ho acquistato una giapponese, una enduro stradale, tutto sommato abbastanza classica: manubrio alto e largo, comoda, non esgeratamente potente. Mi sono divertito, ma c'è qualcosa che non va: non "sento" il motore (iniezione, certo), lo scarico è silenziosissimo, non riesco a vedere la ruota davanti che gira sull'asfalto, ruote da 17 pollici in lega, cupolino e serbatoio con un po' di carena che non ti fanno sentire l'aria. E allora ho capito: è un'ottima moto, per carità, ma non è "la moto". Manca l'emozione vera. Ora I have a dream: una Bonneville, nuova o usata che sia, basta che sia una Bonnie. Spero di diventare anch'io un triumphista, e nonostante la mia età sono impaziente e inquieto come Steve Mc Queen quando tentava "La grande fuga". McSlow.