Un signore si sta recando al lavoro a piedi, quando lungo la strada gli si affianca un giovanotto a bordo di uno scooter, che lo sorpassa gridandogli: "O CORNUTOOOO!!!". Dopodiche', il giovinastro da una bella manata al gas e si dilegua in un battibaleno. L'uomo non da peso alla cosa, e riprende il suo tragitto come se niente fosse accaduto.
Il giorno appresso, piu' o meno nello stesso punto, la situazione si ripete praticamente identica: il signore viene superato dal giovinastro in scooter, il quale gli da nuovamente del cornuto e infine, per buon peso, strombazza allegramente con il clackson prima di sparire.
L'uomo a questo punto rimane un tantino turbato, e durante la cena racconta alla moglie l'accaduto. "Io non mi preoccuperei", lo tranquillizza la donna, "Sicuramente e' un imbecille che non ha nulla di meglio da fare. Tu ignoralo, caro, e vedrai che non ti dara' piu' fastidio!"
Il giorno seguente si reca, come sempre a piedi, al lavoro. Solita scena: il giovane che si affianca a lui con lo scooter e gli grida: "O CORNUTOOOO!!!". Questa volta pero', invece di scappare via, il giovane si ferma una decina di metri piu' avanti, come se improvvisamente avesse fatto mente locale su qualcosa. Si volta di scatto verso l'uomo e gli grida:
"E PURE SPIONE!!!".
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Siamo agli albori del Rinascimento. Il padre del piccolo Giotto si reca presso la scuola del proprio figlio per il colloquio di fine trimestre. "B-buongiorno!" dice l'uomo, con evidente difficolta' nel parlare e tenendosi di continuo una mano davanti alla bocca, "Sono venuto a sapere home va a scuola il mi' figliolo...". Il primo a rispondere e' il prof matematica: "Vede signor Giotto, il su' figliolo l'e' un gran simpatihone. Pero' 'un s'appliha!! E un giorno mi honfonde le moltiplihazioni hon l'addizioni, un altro 'un mi sa fare le sottrazioni, 'un mi sa fare. Icche' ci fo' col su' figliolo?" Il professore di storia non e' da meno: "Mi spiace signor Giotto, il su' figliolo l'e' un po' grullo, sa? 'un mi sa mai dire le date! Pensi he ieri l'altro m'ha detto he Giulio Cesare era un pirata. Un pirata!! Ma si rende honto??"
Con gli altri professori la musica non cambia; cosicche' il padre di Giotto, sempre piu' deluso e triste, affronta l'ultimo colloquio con il professore di disegno. "L-la prego!" esclama con la sua curiosa parlata, e riparandosi sempre la bocca con la mano, "La prego! 'un mi diha anche lei he il mi' figliolo l'e' grullo!". Il prof di disegno lo guarda con gli occhi sgranati: "Ma he grullo e grullo?? Il su' figliolo l'e' un genio!! Pensi he l'altro giorno ha disegnato sul muro un bellissimo paesaggio buholiho, con la hampagna e le pehorelle che sembravano vere. E ieri?? Mentre gli altri bambini facevano la rihreazione eh, lui ha disegnato un albero di mele sulla lavagna. E i bambini cercavan ripetutamente di hogliere le mele hon le mani!!".
"'un lo diha a me!!" sbotta il padre di Giotto. "Pensi he, giusto tre giorni fa, huel bischeraccio per farmi uno scherzo.. e 'un m'ha dipinto una fiha sulla haldaia???"
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Siamo agli inizi della Storia. Il mondo e' stato creato appena da un paio di giorni e gia' iniziano a manifestarsi i primi malcontenti e le prime invidie nel mondo animale: diversi esponenti della fauna terrestre non sono affatto contenti delle caratteristiche che Dio ha attribuito loro al momento della creazione, e decidono percio' di mandare una delegazione dal Boss in persona per esporre le proprie rimostranze. Il comitato e' formato dall'elefante, dalla giraffa e dalla gallina, i quali vengono ricevuti da Dio uno alla volta.
"Cosa c'e'? Sono molto occupato!", esordisce il Padreterno appena l'elefante entra nell'ufficio. "Veramente noi si sarebbe qui per esporre una lamentela: com'e' che alcuni di noi sono bellissimi mentre altri, come appunto il sottoscritto, la mattina faticano a guardarsi allo specchio senza sputarsi in faccia?". "E sei venuto qui per questo?? Ti va di scherzare??", replica Dio. "Tu rappresenti la perfezione! Guarda le tue orecchie! Le ho fatte cosi' perche' possano disperdere il calore in modo efficiente e veloce! E la tua proboscide?!?? Con essa puoi afferrare gli oggetti, puoi raggiungere cibo e acqua in posti inaccessibili! Per non parlare della tua pelle: resistentissima agli elementi! E tu hai il coraggio di venire qui a lamentarti?? Ma fammi il piacere!! Tornatene a casa e lasciami lavorare, va'!".
L'elefante, conquistato dalle parole del Padreterno, esce dall'ufficio con un sorriso ebete stampato in faccia, continuando a ripetere tra se' e se': "Sono perfetto! Che stupido a non averci pensato prima!".
La gallina e la giraffa si guardano stupite, poi quest'ultima bussa alla porta dell'ufficio di Dio. "Ancora??!?? Ma e' una mania, per Me stesso!! Che vuoi tu, adesso?". La giraffa accenna timidamente: "Io sarei qui per una rimostranza....".
"Eh no!! Ancora 'sta storia?!? Di che ti lamenti?? Tu sei perfetta cosi' come IO ti ho creata! Con questo tuo collo lungo per raggiungere i germogli piu' freschi in cima agli alberi, e con la tua pelliccia maculata che ha virtu' mimetiche ineguagliabili. Sparisci, su! Sono molto occupato!". Stessa scena di prima: una giraffa che pare camminare a un metro da terra, ripetendo a se' stessa di essere perfetta, e che nemmeno degna la gallina di uno sguardo. A questo punto la gallina s'incazza come una biscia, apre a pedate la porta dell'ufficio di Dio e, senza nemmeno dare al suo interlocutore il tempo di dire "ah", sbraita:
"Ue', ciccio! Vediamo di esser chiari: o l'ovo piu' piccolo, o il culo piu' largo!!"