...che mi sono scordato la digitale in negozio.
(Non è una scusa, ma prometto che domani rimedio)
Gli "ammo" per ora sono tutti smontati ma posso fotografare quelli che ci siamo fatti fare per i Guzzi e i Laverda, che sono praticamente identici.
Quelli per i Guzzi, di base sono più corti e vanno frenati di più nel ritorno per contrastare gli effetti del cardano e l'elevata inerzia dovuta al peso della coppia conica.
Quelli per i Laverda,invece, per taratura e lunghezza sono molto simili a quelli che stiamo sviluppando per il Triumph.
Il carico delle molle è identico (in genere per impiego stradale ne usiamo due tipi, uno morbido e uno medio, mentre quello duro si usa poco anche in pista, visto che i percorsi ormai sono quasi tutti molto guidati) e anche la lunghezza è la stessa.
Oltre al peso ed alla sua distribuzione "tradizionale" tra avantreno e retrotreno, l'assetto della Bonnie e quello delle mie adorate Laverda per certi versi è simile (interasse medio-lungo, elevata avancorsa, motore bicilindrico fronte marcia e anche come coppia e potenza siamo lì: persino le curve di erogazione sono abbastanza simili, e curiosamente arrivano entrambi a 67 HP (dichiarati) al medesimo regime.
Certo la Laverda ha un baricentro più alto, ma guidando la Bonnie, almeno fino a una certa velocità mi sento "a casa": mi da quella piacevole sensazione di moto classica, non eccessivamente reattiva ma che ti avvisa in tempo quando stai esagerando...
Quando il ritmo cresce la Bonnie si scompone abbastanza (il Laverda quando è a posto di gomme invece è una roccia: quasi come un Guzzi V7 sport o un Ducati SS750 anni 70 che però sono lunghe un chilometro) ma io e Marcello siamo d'accordo nel ritenere che la "colpa" dell'ondeggiamento del Triumph non sia da attribuire tutto al telaio come ha detto qualcuno, ma in massima parte derivi dalla forcella e dagli ammortizzatori, poco adatti alla guida sportiva.
Con Lorenzo,che ci fa gli ammortizzatori "su misura" da diversi anni, abbiamo messo a posto anche diverse jap degli anni d'oro (CB Four, Z900 e persino le famigerate Kawasaki 500 2T e il mio Suzuki Titan 500 TT che prima a guidarlo nelle salite appena entrava in coppia mi faceva venire i vermi...) per cui siamo certi che anche con la Bonnie, che ha un telaio e un forcellone fatti molto meglio, arriveremo alla quadratura del cerchio.
Con il mio Laverda 750 SFC, dopo un bel lavoro di sviluppo, sono arrivato ad un punto inimmaginabile per una moto alta come un cammello e un interasse consistente. Sfilando parecchio gli steli forcella con al retrotreno gli ammortizzatori speciali e più lunghi di 5 mm , e' diventato talmente maneggevole che ci ho persino vinto un paio di gare in salita per moto d'epoca, una specialità che sembrava assolutamente preclusa alle moto di Breganze...per cui anche per il Bonnie ci sono buone possibilità di tirarne fuori una cafe racer bella da guidare sui percorsi guidati.
A proposito di cerchi: avete visto quanto pesano quelli originali e quanti contrappesi ci vogliono (leggi grammi di squilibrio) ?
Con quello che incide il peso di un corpo in rotazione (nel caso specifico, la ruota) e considerando l'influenza delle "masse non sospese" sulla dinamica del veicolo, anche in questo caso, il margine di miglioramento ottenibile solo sostituendo i cerchi, è considerevole.
Speriamo che arrivino in tempo, oppure col cavolo che domenica montiamo le ruote.....che mi preoccupa è il posteriore.
Vabbè, ora vado a nanna.
Ciao
Fabrizio







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