E come una mannaia sono arrivate le richieste di condanna: sei anni di reclusione per "Big Luciano", cinque anni per Alessandro, tre anni e sei mesi per Zavaglia. Pesante anche la richiesta di condanna per uno dei collaboratori dei Moggi, Francesco Ceravolo (due anni e quattro mesi), mentre più alleggerite, solo illecita concorrenza, sono state considerate le posizioni del figlio dell'attuale ct della Nazionale, Davide Lippi (un anno e quattro mesi) e l'altro collaboratore dei Moggi, Pasquale Gallo (otto mesi). Per i due Moggi il magistrato ha configurato una pena base di quattro anni per l'associazione per delinquere e, rispettivamente, due anni (Luciano) ed un anno (Alessandro) per l'illecita concorrenza tramite violenza e minaccia. Per l'ex direttore generale della Juventus, oggi presente in aula solo per una parte della requisitoria, Palamara ha chiesto l'assoluzione per le presunte irregolarità subordinate alle acquisizioni delle procure di Giorgio Chiellini e dei calciatori russi Nigmatullin, Zetulayev e Boudianski. "Non un sistema mafioso, a nessun calciatore è stata puntata la pistola alla tempia - ha sottolineato Palamara a conclusione di una lunghissima requisitoria - ma un meccanismo di intimidazioni e di avvertimenti che aveva il fine di rafforzare il controllo delle procure sportive da parte della Gea". In questo contesto, per il rappresentante dell'accusa, i calciatori "erano vittime di questo sistema" e costretti ad accettare trasferimenti, pena il rischio di conseguenze per la loro carriera. Al riguardo sono stati citati, tra gli altri, i casi di Nicola Amoruso, Francesco Grabbi, Salvatore Fresi e di calciatori provenienti dalla Russia. "Un disegno preordinato - ha detto ancora Palamara, il quale ha ricostruito punto per punto tutta l'istruttoria dibattimentale - una cartina di tornasole il cui fine era l'acquisizione del maggior numero di procure di calciatori". L'inchiesta giudiziaria prese le mosse nel 2004 da un'iniziativa della procura di Torino. Negli accertamenti, condotti a Roma per competenza territoriale, furono coinvolti altri nomi eccellenti. In particolare, le posizioni di Chiara Geronzi, Giuseppe De Mita e Tommaso Cellini furono archiviate, mentre per quelle di Luciano Gaucci e Riccardo Calleri fu disposto il proscioglimento. La sentenza dei giudici della decima sezione del tribunale di Roma, presieduta da Luigi Fiasconaro, è prevista nel gennaio del prossimo anno.
SPERIAMO SIA FATTA GIUSTIZIA!!!