La clinica Citta di Udine si è tirata indietro. la notizia, anticipata da Repubblica, è stata confermata da un comunicato ufficiale della struttura sanitaria.
Il consiglio d'amministrazione ha votato non all'unanimità, ci sono state delle divisioni, ma intanto la linea della porta chiusa ha prevalso. Oltre al comunicato non ci sarà nessun'altro contatto con la stampa. E quindi, niente domande e niente spiegazioni, oltre quelle che saranno messe nero su bianco, sul perché questo Policlinico privato, convenzionato con una Regione che si è staccata dal servizio sanitario nazionale ed è del tutto autonoma, abbia fatto la brusca marcia indietro, esattamente un mese dopo la partenza dell'autoambulanza che stava per prelevare Eluana dalla clinica delle suore Misericordine di Lecco.
Il comunicato del Cda è chiaro: "Nel caso si desse attuazione all'ospitalità della signora Englaro per il protocollo previsto, il ministro potrebbe assumere provvedimenti che metterebbero a repentaglio l'operatività della struttura, e quindi il posto di lavoro di più di 300 persone, oltre che di quelli delle società controllate, ed i servizi complessivamente erogati alla comunità". Ovvero, dopo l'atto di indirizzo di Sacconi e le ritorsioni minacciate non possiamo rischiare.
Complimenti siamo proprio un bel paese
adesso i ministri decidono autonomamente cosa fare,scavalcando le decisioni gia prese dagli organi superiori della magistratura,se non cedi con le buone ci sono sempre le minacce e i provvedimenti d'urgenza per fare in modo che vada tutto secondo i piani
che merda di paese,continuiamo a sottometterci ai voleri del vaticano