non si tratta di insistere, si tratta semplicemente di portare argomenti a pro o a favore, e quando si rimane a corto di argometi per controbbattere , il tuo, scusami, è il modo piu' infantile per cercare di sostenere ancora la discussione
Ardua ? Credi davvero che gli interventi in questa discussione rappresentino un campione statistico serio ?
comunque questo dibattito è vecchio come il cucco , vai su wikipedia e troverai già riassunte esattemente tutte le motivazioni a favore che sono state già postate :
La pena di morte sarebbe un efficace deterrente e un definitivo impedimento
al reiterarsi di omicidi (serial killer).
La necessità di punizioni esemplari per i delitti più efferati.
Il non funzionamento del sistema carcerario.
Le spese eccessive per il mantenimento dei detenuti.
Carceri troppo affollate
queste sono motivazioni globali , non sono ristrette agli italiani, quindi o tutto il mondo è paese e non venitemi a parlare piu' di Itaglia o non Itaglia, o certa gente la pensa allo stesso modo A PRESCINDERE da dove vive e dall'efficacia o meno del sistema giudiziario con il quale si deve relazionare
per contro, già nel 1794 un certo Cesare Beccaria (quindi non un comunistaccio rompiballe o uno snob utopista) sosteneva che :
La pena di morte, rendendo meno sacro e intoccabile il valore della vita, incoraggerebbe, più che inibire, gli istinti omicidi.
L'inumanità della procedura.
La possibilità dell'errore (cioè l'impossibilità di ridare la vita nel caso in cui un uomo, condannato alla morte, fosse ritenuto innocente in seguito ad un successivo processo)
Il non funzionamento della pena di morte come deterrente per i delitti più efferati. Piuttosto, si pensa che la sua introduzione potrebbe avere un effetto contrario
La possibilità che bisogna dare al reo di redimersi e di rendersi in qualche modo utile alla comunità cui ha arrecato danno
L'esecuzione di una sentenza di morte può avvenire dopo anche decenni dal giudizio. Nel frattempo vengono celebrate numerosissime sedute di appello e di riesame con un coinvolgimento di uomini e mezzi che comportano anch'essi costi eccessivi
Al momento dell'esecuzione pochissimi possono ricordarsi del condannato e del crimine commesso, ad eccezione delle persone legate alla vittima. La condanna diviene un deterrente inefficace e si riduce da pena d'esempio alla collettività ad una pura vendetta in favore dei congiunti delle vittime
La mancanza di diritto da parte dello Stato di decidere per la vita umana, che non gli appartiene. Il controverso filosofo francese Marchese De Sade considerava ipocrita tale diritto quando lo Stato stesso condanna a morte l'omicidio da parte dei cittadini
Lo stato togliendo la vita al colpevole egli stesso commette un omicidio
tu stesso hai ammesso che le pene capitali alla fine sarebbero una o due all'anno, quindi alla fin fine cosa risolveresti di concreto se non la tua sete di vendetta ?