Questa è la lettera che apre la rubrica "a tu x tu" di motosprint di questa settimana.
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Team privati che lottano per il podio, serpentoni di dieci piloti che si prendono a sportellate, sorpassi al limite e ruote fumanti, gare che si decidono con ultimi giri da cardiopalma. Caratteristiche che la motogp, classe regina delle due ruote, dovrebbe avere ma nn ha più; caratteristiche che la superbike, sempre considerata dai media di serie B, ha eccome.
A questo punto vi chiedo: cosa deve avere una disciplina per essere appassionante e di conseguenza seguita, e per questo motivo diffusaq dai media? Credo che l'unico motivo, e sottolineo unico, per il quale milioni (cinque, sei, sette) di telespettatori italiani guardano in Tv la motogp invece della superbike, abbia un nome e cognome: Valentino Rossi. L'unico pilota-personaggio italiano (e globale) capace di "convincere" così tanti esseri umani a distogliere l'attenzione dai fatti loro per guardarlo correre.
Alla gente nn importa altro.
Altrimenti se contasse veramente il resto (spettacolo, lotta, passione, contatto dei piloti con la gente, etc), le cifre dell'auditel si ribalterebbero a favore delle derivate di serie.
La motogp è show commerciale che cavalca una tendenza esplosa grazie al 46, uno show immediato (una gara invece di due), ad orari comodi, trasmesso dalla tv commerciale per eccellenza, l'ideale insomma per l'appassionato medio.
Ahhh, l'appassionato medio!
Colui che accende il televisore alle due del pomeriggio di domenica e lo spegne meno di un'ora dopo (o addirittura prima se rossi cade o rompe!).
Colui che nn si è mai alzato alle 5.00 di mattina per vedere Philipp Island; colui che se ne frega delle qualifiche, se ne infischia delle prove libere (ma dai, esistono?), figuriamoci dei test invernali e nn parliamo dei numeri invernali di Motosprint; colui che denigra il rivale del momento di Valentino, chiunque esso sia; colui che lascia il circuito (dopo aver pagato 90 euro!!) al quinto giro se il propulsore della M1 targata Tavullia fuma bianco.
E questi li vorremmo chiamare appassionati?
Sapete benissimo quanti di quei 5 o 6 milioni che seguono la motogp in tv si comportano così? Rispetto alla SBK la motogp ha prestazioni e investimenti delle case. Ma due o tre secondi al giro sono inifluenti dal punto di vista dello spettacolo (anzi, ci si divertiva di più quando le moto andavano più piano). La gente le corse le guarda anche se le moto fanno "solo" 310 km/h invece di 340, oppure se staccano a 250 metri dalla curva invece che a 200.
Per gli investimenti il discorso è lo stesso. Se con una buona preparazione fatta da un ottimo team (vedi Ten Kate) le moto sono competitive ai massimi livelli, cosa importa a noi se una casa investe 50 milioni di euro in un prototipo per andare un paio dis econdi più forte?
E' ovvio, sono i Costruttori a decidere quale deve essere la classe regina, nn il campo di gara. Basta leggere l'intervista a furusawa di qualke numero fà. Lui preferisce la motogp; ci credo, lo pagano per lavorare nella motogp! Ma vi pare possa dire il contrario? Se avesse un incarico in SBK scommetto che direbbe lo stesso della SBK...
Tutti questi investimenti sono soltanto strategie di marketing. Perchè ora, grazie a Rossi, la motogp "tira" tantissimo. Paradossalmente, uno Stoner mondiale fa vendere più 1098 rispetto alla vittoria del mondiale SBK da parte della stessa 1098. E' assurdo ma è così.
Nonostante ciò continuo e continuerò a credere che la base del motociclismo da corsa siamo noi motociclisti appassionati. Ritirato Valentino, alla SBK rimarrà fedele quel milione, milione e mezzo di appassionati che oggi si sintonizza su LA7, mentre per ciò che riguarda la motogp, l'appassionato medio tornerà ai fatti propri, in attesa di un altro Valentino. Scommettiamo?